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Il blitz

Il podcast dell'assalto dei finti finanzieri: “Iniziamo a tagliare qualche pezzo a suo marito…”

Le minacce agghiaccianti. La rapina in diretta nella carte dell’operazione dei carabinieri.

Laura Distefano

03 Ottobre 2025, 17:02

03 Ottobre 2025, 17:55

Il podcast dell'assalto dei finti finanzieri: “Iniziamo a tagliare qualche pezzo a suo marito…”

Brutali. Violenti. Inquietanti. Nemmeno la presenza di una bimba di poco più di un anno li ha fatto desistere.

I componenti del commando che l’anno scorso ha svuotato le cassaforti di un imprenditore a Misterbianco, nel Catanese, sono stati immortalati dall’impianto di videosorveglianza interno dotato anche di audio. E così le voci registrate nei nastri sono finite nelle carte dell’inchiesta Khalipha che oggi ha portato all’arresto di 7 persone fra cui Alberto Caruso, erede (seppur con un cognome diverso) della famiglia mafiosa dei Laudani. In questo caso non è contestata l’aggravante mafiosa.

Ma torniamo al podcast della rapina. I rapinatori hanno agito privi di qualsiasi scrupolo: il loro obiettivo era avere soldi e preziosi. “Questa sera finisce male!!”, urlavano alla moglie dell’imprenditore. E ancora: “Possiamo essere delle persone perbene ma possiamo diventare degli animali!”. Alle resistenze della vittima, i banditi rispondevano con pesanti minacce: “Apri questa cassaforte che è meglio per te”. E poi si rivolgevano direttamente alla moglie: “Signora io ve lo consiglio per lei, per suo marito, per la bambina di comportarsi da persona saggia. Uscite i soldi perché finirà male, a suo marito già ci stanno pensando”. Per far crescere l’intimidazione passavano al tu: “Perché ti devi fare menare? Perché ti devi far fare del male?”.

Il gruppo di criminali minacciava i due genitori che avrebbe fatto del male alla figlia, addirittura parlando di rapimento e vendita della bimba: “Se non hai soldi che facciamo, ci portiamo la bambina? Se la porta in Israele la bambina, se la vende!!"; "il problema è che quando finisco con loro poi iniziano con te, che dobbiamo fare? Infatti anche per lui stesso che non capisce che c’è sua figlia!! (...) la bambina la sta mettendo in pericolo, la sta facendo spaventare. Con una bambina li sotto dovresti essere intelligente! Quindi se noi ci portiamo via la tua famiglia a te non interessa, giusto?".

Il film dell’orrore pareva non avere fine. L’imprenditore era anche umiliato oltre che picchiato e minacciato: “Ma non ti vergogni che ti fai ammazzare per i soldi? Guarda tua figlia! Guarda tua figlia! Ti ho detto guarda tua figlia! Hai visto che c’è tua figlia!! Per i figli si dà anche l’anima!! Lo stai capendo? Dammi i soldi, dammi i soldi!! Prendi i soldi, ascoltami!”.

Poi i rapinatori hanno fatto una telefonata: un complice in viva voce si rivolgeva alla moglie della vittima. L’hanno avvertita che se non avessero ottenuto il denaro avrebbero tagliato una parte del corpo al coniuge. E per dimostrare che facevano sul serio hanno avvicinato anche una cesoia al dito: “Signora una forbice dove ce l’ha? (...) Iniziamo a tagliare qualche pezzo a suo marito”.

A quel punto l’imprenditore con il naso fracassato si arrendeva. I banditi arraffavano l’imponente bottino. Ma dopo quasi un anno sono arrivate le manette dei carabinieri.