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MUSICA

Rob si racconta, l'intervista alla punk girl catanese dopo la vittoria di X Factor: «Ancora non riesco a realizzare»

Roberta Scandurra: «Non ho capito niente, non so come sia successo. Forse ho vinto perché sono rimasta sempre me stessa»

Alfredo Zermo

05 Dicembre 2025, 18:43

19:27

Vent’anni e le idee chiarissime. Rob, al secolo Roberta Scandurra, fresca vincitrice di X Factor, all’indomani del trionfo è pronta a misurarsi con il mondo fuori dal talent di Sky, forte di un sorriso timido e di un’energia pop-punk travolgente. La finale ha riunito davanti allo schermo 1 milione 764 mila spettatori, con il 9,3% di share: il dato più alto delle ultime sette stagioni.

«Più pop o più punk? Sono tutte e due: mi piacciono le melodie pop e la “cazzimma” del punk. La musica è bella tutta ed io prendo un po’ da tutti i generi», racconta con l’entusiasmo di chi ha appena vinto e la stanchezza di poche ore di sonno.

L’attitudine pop-punk non è esattamente mainstream, ma lei non se ne preoccupa: «Mi piacciono le cose complicate – scherza –. Però spero che la scena del pop-rock e del pop-punk si allarghi: essere arrivata in finale significa che piace. Gli ultimi rappresentanti sono stati i Maneskin, che adoro e spero tornino insieme». Anche loro, del resto, passarono da X Factor prima dell’esplosione internazionale.

Tra i suoi ascolti cita Green e le Bambole di Pezza, annunciate tra i Big del prossimo Festival di Sanremo. «Essere chiamata da loro per la serata delle cover? Morirei, sarebbe fantastico. La cover di Rumore di Raffaella Carrà sarebbe di sicuro travolgente».

In finale Rob ha avuto la meglio sul superfavorito della vigilia PIerC, su eroCaddeo e su Delia, pur mantenendo con loro una sintonia che va oltre l’esito del televoto. «Ancora non riesco a realizzare – spiega con un sorriso disarmante, lo stesso che sul palco diventa “rabbia bella” e nella vita di tutti i giorni “estrema timidezza”».

«Non ho capito niente, non so come sia successo. Forse ho vinto perché sono rimasta sempre me stessa, mi sono impregnata tanto, ho ascoltato i consigli di Paola. E soprattutto mi sono divertita da matti! La chiave è fare ciò che ami. E quando lo fai tutto il resto non importa». Per buona parte del programma è stata l’underdog, «quella che non vedi arrivare». «Mi è piaciuto sentirmi chiamare così: vuol dire che c’è stato uno switch, che nonostante fossi partita un po’ in sordina stavo riuscendo a far vedere chi ero e cosa potevo fare. X Factor per me ha rappresentato una crescita e sono felice di tutto il percorso da quando sono entrata fino a oggi».

Tra i ringraziamenti, spicca quello a Paola Iezzi, che ha creduto in lei fin da subito e l’ha voluta in squadra. «Lei è stata per me una mentore, ma anche un’amica che mi ha dato tranquillità: è stata veramente la persona giusta per me». Il futuro è tutto da scrivere per la giovane siciliana, partita dalla provincia catanese con molti sogni in tasca. «Non so cosa succederà, ma spero di fare tanti live. Il resto si vedrà. È tutto in divenire. Sicuramente mi piacerebbe fare un album, scrivere scrivere scrivere. E fare ciò che amo. Senza musica andrei in depressione». In un settore, quello discografico, spesso declinato al maschile, Rob non ha intenzione di arretrare. «Le cose rispetto a 50 o 2

0 anni fa sono cambiate, anche se le donne forti che parlano e fanno sentire la loro voce danno fastidio. Ma non siamo da meno degli uomini. Sarebbe bello se tra 10 anni non si dovesse più parlare di questo divario».