Sinner è sempre il solito uragano: doppio 6-2 a Tien, l'ATP500 di Pechino è suo e Alcaraz è più vicino
L'azzurro ora si prepara per il Master 1000 di Shangai al quale non parteciperà il rivale spagnolo

Jannik Sinner, più forte di una recente gastroenterite e di qualche fastidio muscolare, ha regolato in finale il 19enne statunitense Learner Tien e ha conquistato per la seconda volta in tre anni il China Open di Pechino, riducendo di 170 punti il distacco dal numero uno del mondo, Carlos Alcaraz.
Finale senza storia: doppio 6-2 in un’ora e 13 minuti. La “piccola volpe” – “xiao huli”, come lo chiamano i tifosi cinesi – ha gestito con intelligenza i momenti chiave, rifugiandosi nella sua zona di comfort: pressione da fondo e servizio incisivo. I numeri certificano il dominio: 10 ace, 66% di prime in campo e il 77% dei punti vinti con la prima.
“Vedendo questo torneo mi sembra che abbiamo fatto un passo in avanti. Ho servito abbastanza bene, soprattutto nei punti importanti. Mi sento un po’ più sicuro sul servizio. Sicuramente un passo in avanti e c’è ancora tanto lavoro da fare”, ha spiegato Sinner in conferenza stampa, sottolineando l’obiettivo di rendere più imprevedibile il proprio repertorio.
Tien, n. 59 del ranking e alla sua prima esperienza in Asia (“i miei nonni erano cinesi”), ha riconosciuto i meriti dell’azzurro: “Non sono riuscito a leggere bene il suo servizio. I game di risposta sono stati piuttosto difficili per me in generale oggi. Penso che questo abbia messo molta più pressione sui miei servizi”. Allievo dell’ex n. 1 Michael Chang, il giovane americano ha mostrato spunti interessanti: “Sto cercando di assimilare da lui tutto il meglio che posso. Settimane come questa sono ottime per la mia crescita. È il primo anno nel tour, quindi penso che ogni settimana mi consenta di acquisire molta esperienza. È fantastico tutto ciò che sto vivendo”. Nel suo percorso a Pechino ha eliminato, tra gli altri, Lorenzo Musetti e Daniil Medvedev.
Per Sinner si tratta del terzo titolo dell’anno dopo Australian Open e Wimbledon, il ventunesimo in carriera. Nel 2023 a Pechino aveva battuto in finale Medvedev; l’anno scorso si era arreso ad Alcaraz al termine di una sfida epica. “Questo è un posto speciale per me, sono sempre contento di tornare qui, ho avuto un sostegno incredibile sin dal primo giorno. Speriamo di rivederci l’anno prossimo, intanto ci vediamo a Shanghai”, ha dichiarato l’altoatesino, ringraziando il team: l’allenatore Simone Vagnozzi, il fisioterapista Alejandro Resnicoff e il preparatore atletico Umberto Ferrara.
Il prossimo impegno è il Masters 1000 di Shanghai, dove Matteo Berrettini è uscito al primo turno contro il francese Adrian Mannarino (7-5 7-6). Non ci sarà Alcaraz, che ha annunciato il forfait martedì dopo il trionfo all’ATP 500 di Tokyo. Sul tema della gestione del calendario, Sinner ha osservato: “Dipende ovviamente dai risultati che ottieni e se vai molto lontano, come ha fatto Carlos in questa stagione, dove praticamente ogni volta che giochi arrivi almeno in finale. I tornei stanno diventando più lunghi. Anche i Masters non durano una settimana, ma due. A un certo punto sento che bisogna saltare alcuni tornei. Quest’anno non ho giocato a Toronto, per esempio, o a Montreal”.
La rinuncia di Alcaraz apre scenari favorevoli in chiave ranking. Con il titolo nell’ATP 500 di Pechino, Sinner sale a 10.950 punti, a -590 dal murciano. Se difendesse i 1000 punti di Shanghai 2024, il margine si ridurrebbe a -390, considerando che Alcaraz salirebbe a 11.340 senza i 200 punti dei quarti di Shanghai dello scorso anno. Il sorpasso potrebbe maturare dopo la ricca esibizione del Six Kings Slam di Riad (15-18 ottobre): tra Basilea e Vienna (20-26 ottobre) e il Masters 1000 di Parigi-Bercy (27 ottobre-2 novembre), poiché al momento lo spagnolo non risulta iscritto ad alcuno dei tre. Sinner è annunciato sia a Vienna sia a Parigi e non ha punti in scadenza, avendo saltato entrambi gli appuntamenti nella passata stagione. La corsa tra i due continua.