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Digitalizzazione dei tributi a Palermo, sindacati sul piede di guerra: "No alla privatizzazione"

Consiglieri comunali M5S sostengono i lavoratori di Sispi e i sindacati, criticano gli affidamenti PON Metro Plus ai privati e lo sproporzionato stanziamento che mette a rischio il piano industriale e i posti di lavoro

Redazione Palermo

18 Dicembre 2025, 21:20

Comune di Palermo, corsa contro il tempo per la stabilizzazione di 584 precari

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I consiglieri comunali del M5S Concetta Amella, Giuseppe Miceli e Antonino Randazzo si schierano al fianco dei lavoratori di Sispi S.p.A. e delle sigle Fim Cisl e Fiom Cgil Palermo.

“Alla luce del comunicato diffuso da Fim Cisl e Fiom Cgil Palermo, non possiamo che esprimere piena condivisione e sostegno alle legittime preoccupazioni sollevate dai sindacati e dai lavoratori di Sispi S.p.A.”, affermano in una nota.

I tre esponenti ricordano che il Consiglio comunale, con la delibera n. 17 del 26 marzo 2024, ha rinnovato per nove anni il contratto di servizio con Sispi, approvando contestualmente piano industriale, budget triennale, piano dei fabbisogni e le relative procedure di reclutamento.

Scelte nette, sottolineano, che assegnano alla società in house un ruolo cardine nello sviluppo, nella gestione e nella sicurezza dei servizi informatici e telematici del Comune di Palermo.

Per questo giudicano “incomprensibile e grave” la decisione dell’Amministrazione di incaricare soggetti privati dei nuovi progetti finanziati dal PON Metro Plus 2021–2027, sottraendoli a Sispi e mettendo a repentaglio la sostenibilità economica dell'azienda, oltre alla completa realizzazione del piano industriale e occupazionale già in corso.

Una linea, rilevano, in aperto contrasto con gli indirizzi approvati dall'Aula e che svuota di significato il principio del “controllo analogo”, garanzia essenziale di trasparenza, tutela dei dati sensibili e presidio di ambiti strategici come tributi e riscossione.

È inaccettabile che, a fronte di circa 24 milioni di euro destinati al digitale, a Sispi vengano garantiti affidamenti certi per appena 2 milioni di euro”, proseguono, evidenziando il conseguente ridimensionamento del budget 2026 e le ricadute potenzialmente negative sul futuro dell'azienda e dell'occupazione.

Da qui l’appello al sindaco e alla Giunta a “procedere immediatamente a riallineare” le decisioni amministrative al contratto di servizio varato dal Consiglio comunale.

Tutelare Sispi significa difendere un patrimonio pubblico, competenze costruite in oltre trent'anni di attività e il diritto della città di Palermo a governare in modo diretto e sicuro la propria trasformazione digitale. Su questo non possono esserci ambiguità”, concludono Amella, Miceli e Randazzo.