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La lettera riservata

Faraoni e quei summit con Totò Cuffaro. «Non può più fare l’assessore»

Il deputato Calderone (Fi) al presidente della Regione Schifani: «Un rapporto di possibile sudditanza»

Accursio Sabella

28 Novembre 2025, 07:30

Faraoni e quei summit con Totò Cuffaro. «Non può più fare l’assessore»

La lettera è riservata. Ma il messaggio è chiaro: Daniela Faraoni non deve più ricoprire l'incarico di assessore regionale alla Salute. È il senso della nota che Tommaso Calderone, deputato nazionale di Forza Italia e presidente della commissione bicamerale per l'insularità, ha indirizzato al presidente della Regione Renato Schifani.

Nella paginetta inviata al governatore, Calderone, vicino alle posizioni del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e dell'europarlamentare Marco Falcone, usa parole che pesano come macigni. Anche perché, sullo sfondo, c'è l'inchiesta che ha coinvolto, tra gli altri, l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro. È nei suoi confronti, attacca il deputato forzista, che Faraoni avrebbe avuto un «rapporto di possibile sudditanza». Una considerazione che emerge, spiega Calderone, dagli «atti d'indagine» della Procura di Palermo, appunto. Il riferimento è a un incontro avvenuto «nella primavera del 2024», quando Faraoni «ricopriva l'incarico di Commissario dell'Asp di Palermo ed era prossima alla nomina a direttore generale». In quel periodo, l'attuale assessore, «si sarebbe recata – scrive Calderone - presso l'abitazione dell'onorevole Salvatore Cuffaro, segretario politico di un partito, circostanza tale da far presumere un rapporto di possibile sudditanza, elemento di evidente gravità».

Faraoni non è indagata e non è nemmeno coinvolta nei fatti che sono al momento oggetto dell'indagine. L'incontro a cui fa riferimento Calderone, in effetti, è finito nel fascicolo della Procura: è avvenuto il 29 maggio del 2024 ed è stato registrato dalle cimici presenti a casa Cuffaro. L'oggetto della conversazione era il concorso per Oss a Villa Sofia, finito questo sì nel mirino dei magistrati palermitani. In quell'occasione, Cuffaro lamentava, alla presenza di Faraoni, lo scarso numero di posti disponibili. «Nel corso di tale incontro – sottolinea però Calderone nella sua lettera - la dottoressa Faraoni si sarebbe trattenuta in una approfondita interlocuzione concernente tematiche legate alla gestione della Sanità, con un possibile intento di pianificazione. Un simile comportamento – prosegue - proprio al fine di prevenire l'annosa e censurabile commistione tra ambito sanitario e sfera política, appare del tutto inopportuno e presenta profili di particolare criticità anche in relazione alle modalità in cui sarebbe stato posto in essere». Per questo, Calderone, che non era stato tenero nemmeno in passato nei confronti dell'assessore e che anche recentemente era intervenuto sul tema della Sanità, prima chiedendo l'invio degli ispettori ministeriali in Sicilia, poi criticando la scelta del governatore di affidare le nomine a una commissione “speciale”, ha chiesto a Schifani di «valutare se ritenga ancora opportuno che la dottoressa Faraoni continui a ricoprire il delicato e fondamentale incarico di Assessore regionale alla Sanità, funzione che richiede autonomia, trasparenza e piena terzietà nell'esercizio dell'azione governativa». Il deputato, raggiunto telefonicamente, ha preferito non commentare il contenuto della lettera.