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Sanità, svolta di Schifani sui direttori generali: «Saranno selezionati da un'alta commissione». Ma l'ultima parola resta alla politica

Dopo la bufera politico-giudiziaria causata dall'inchiesta su Cuffaro, il governatore annuncia la creazione di una commissione che proporrà delle terne di candidati

Redazione La Sicilia

17 Novembre 2025, 16:55

20:18

Schifani

Presidente Schifani

Renato Schifani annuncia una svolta nella scelta dei direttori generali della sanità siciliana. «I nuovi direttori generali non saranno scelti soltanto dalla giunta, ma prima selezionati da un'alta commissione, composta da tre soggetti, uno nominato dal Presidente della Regione, uno da Agenas e uno dalla Conferenza dei rettori». Questa commissione «proporrà delle terne e all'interno delle terne poi deciderà la politica». Così alla Tgr Rai Sicilia il presidente della Regione siciliana al termine del vertice di maggioranza che si è svolto a Palazzo die Normanni.

È la risposta del governatore alla bufera politico-giudiziaria che si è abbattuta sulla sua maggioranza, di cui l'inchiesta sul presunto sistema orchestrato da Totò Cuffaro è solo l'ultimo tassello. Dal caso sui ritardi nei tremila referti istologici all'Asp di Trapani all'indagine sulla corruzione negli appalti di diverse aziende sanitarie orchestrato dal commercialista Ninni Sciacchitano, messo da Schifani alla guida dell'Organismo di valutazione delle performance dei manager della sanità.  

Adesso Schifani parla di «una svolta straordinaria di carattere politico. Questo - aggiunge - vuole significare una risposta alla politica, una selezione rigorosa. Riteniamo doveroso e opportuno arrivare a questo punto per dare un segnale non soltanto al mondo della sanità, ma anche ai cittadini».

Il presidente prova così a rispondere anche gli alleati di centrodestra. A Roma sia Fratelli d'Italia che Forza Italia hanno chiesto al ministero della Salute l'invio di ispettori in Sicilia, alla luce di quanto emerso dall'inchiesta sul presunto sistema Cuffaro: dal concorso per Oss nell'azienda sanitaria Villa Sofia di Palermo alla gara d'appalto dell'Asp di Siracusa per i servizi ausiliari vinta dalla Dussman. In entrambi i casi l'accusa è di corruzione. 

«Schifani - commenta il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca - cerca di spacciare come una svolta epocale quello che in realtà è solo fumo negli occhi: la futura commissione a tre per la scelta dei manager della sanità, che il presidente vuol far passare per chissà quale conquista, è soltanto uno scadente tentativo di recuperare un po' di quella credibilità persa a causa degli scandali e di riparare, a fine legislatura, quando ormai è troppo tardi, ai danni causati con nomine a uso e consumo dei partiti. Anche con questa formula l'ultima parola spetterà sempre alla politica, che invece va messa completamente fuori dal sistema delle nomine sanitarie. Solo in quel caso, forse, la sanità potrà ricominciare a vedere un po' di luce in fondo al tunnel in cui questo governo e quelli che lo hanno preceduto l'hanno cacciata». 

Critico anche Manlio Messina, deputato nazionale uscito da Fratelli d'Italia e oggi al gruppo misto: «Con il nuovo metodo annunciato da Schifani per la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie, il presidente prova ancora una volta a mettere una toppa nel tentativo di apparire come moralizzatore. Ma la toppa è peggiore del buco: l'unico vero sistema imparziale, sia per la selezione dei professionisti da inserire nelle liste, sia per le nomine finali, sarebbe l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per la definizione dei requisiti, combinato con il sorteggio. Tutto il resto è un contentino, utile solo a prendere in giro gli elettori. Schifani dimostra sempre di più la sua scarsa capacità di comprendere i tempi in cui viviamo e, soprattutto, le reali esigenze dei cittadini. Faccia un favore alla Sicilia: moralizzi davvero la situazione con le sue dimissioni».