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Il caso

Scontro Trantino-Pellegrino, adesso Forza Italia "scarica" il consigliere: «Diffidato dall'uso del simbolo»

La nota del partito azzurro, firmata dall'eurodeputato Marco Falcone e dall'assessore all'Ecologia Massimo Pesce, parla di «episodi non edificanti»

Luisa Santangelo

13 Novembre 2025, 19:35

20:55

Scontro Trantino-Pellegrino, adesso Forza Italia "scarica" il consigliere: «Diffidato dall'uso del simbolo»

Più ufficiale di così la rottura non potrebbe essere. Dopo che il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Riccardo Pellegrino ha denunciato di essere stato aggredito dal sindaco Enrico Trantino (dieci giorni di prognosi, cinque col collare cervicale), è Forza Italia a prendere una posizione netta.

«Pellegrino non rappresenta il partito», dicono in una nota le segreterie provinciale e cittadina del partito, rappresentate dall’eurodeputato Marco Falcone e dall’assessore Massimo Pesce, «dopo l'invio di una formale diffida all'esponente etneo intimandogli di non utilizzare il nome, il simbolo o riferimenti al partito in dichiarazioni, interventi o comunicati pubblici».

LA REPLICA: «SERVIVO QUANDO PORTAVO VOTI»

Questa mattina, tre consiglieri forzisti vicini a Pellegrino (Melania Miraglia, Agata Scalia e Gerry Barbagallo) hanno redatto un comunicato nel quale esprimono «solidarietà umana al collega per quanto accaduto». E questo nonostante la richiesta di dimissioni da vicepresidente vicario inviata a Pellegrino dai capigruppo di maggioranza, incluso Piermaria Capuana di FI.

Sulla discussione col sindaco (i testimoni raggiunti da La Sicilia hanno smentito aggressioni fisiche), Falcone e Pesce parlano di «episodi non edificanti e incompatibili con la lealtà e lo spirito di collaborazione che caratterizzano l’impegno di Forza Italia, nonché con le basilari regole di civile convivenza e di rispetto».