Pariti
Patto per la Sicilia tra Cuffaro e Salvini: alleati alle Politiche e liste diverse (ma “gemellate”) per l’Ars
L'accordo chiuso alla Festa dell'Amicizia organizzata dalla Nuova Democrazia Cristiana a Ribera

Claudio Durigon arriva scortato dalla Lega siciliana. Entra nella sala del cineteatro Lupo di Ribera insieme a Luca Sammartino, oltre a Mimmo Turano e a Vincenzo Figuccia. Quello che altrove fu il Carroccio, qui è un partito a forti tinte moderate. E per questo, alle prossime politiche, si presenterà in “ticket” con la Democrazia cristiana di Totò Cuffaro. È lo stesso ex governatore a rivelarlo in mattinata, senza troppi giri di parole: «Sì, abbiamo chiuso un accordo: alle elezioni del 2027 correremo insieme. Siamo certi di poter fare un grande risultato». Un accordo che varrà solo per il parlamento romano. «Alle Regionali no, lì andremo ognuno per conto proprio – dice Cuffaro – d'altra parte, andare insieme forse ci farebbe perdere voti, non guadagnarne, da queste parti». E anche Sammartino, alla fine, ammette il patto: «È l’epilogo naturale di un lavoro che durava da anni. Sono grato a Totò per la fiducia e certo che faremo grandi cose assieme».
Tra i primi leghisti ad arrivare a Ribera, il palermitano Figuccia che si apparta con Cuffaro per un breve conciliabolo. Forse un ragguaglio sugli spostamenti di Durigon, già commissario della Lega nell'isola e big salviniano, in arrivo a Ribera. Al deputato
regionale luccicano gli occhi. Quell’alleanza per il 2027, dice, può tradursi in percentuali da capogiro, da «primo partito in Sicilia: da Ribera lanciamo un messaggio chiaro: la Sicilia – dice Figuccia - è al centro del progetto politico della Lega. Stiamo costruendo un radicamento territoriale che, alle prossime Politiche, renderà la Lega il primo partito dell’Isola. Quando ho aderito nel 2019 - prosegue - un’espansione al Sud di questa portata era impensabile. Oggi invece è realtà, grazie alla guida di Matteo Salvini e a una classe dirigente seria, presente e radicata in ogni angolo della regione». A Ribera è assente giustificato il segretario regionale della Lega, Nino Germanà, per un lutto familiare: lo zio Ninì, sindaco di Messina e deputato all’Ars, naturalmente con la Dc, prima del seggio a Roma con il Pri.
E infatti, sembra dire sornione Cuffaro dal palco, il Carroccio non deve sforzarsi più di tanto per avvicinarsi alle forze moderate e centriste: «Diciamoci la verità: la Lega - interviene durante il dibattito con Durigon - qui è fatta da persone che per anni hanno frequentato le segreterie della Dc: Sammartino, Turano e Figuccia sono stati democristiani». E forse non hanno mai smesso di esserlo, sembra il sottotesto. E così, quella che appare come un’unione elettorale, suona come una sintonia più radicata di quanto si possa pensare. Tocca comunque a Durigon mettere il sigillo all'intesa, nel corso del suo intervento: «Anche io - premette, a scanso di equivoci - vengo da una famiglia democristiana. La Lega è molto cambiata, non è più la Lega Nord, ma è la Lega dei territori e della libertà. Il centro della Lega è la territorialità. E qui in Sicilia, con la Dc di Cuffaro, vogliamo iniziare un percorso insieme, vogliamo vederlo crescere». La Lega democristiana è pronta.