Attualità
Part time involontario, i sindacati indicono protesta a livello regionale
Venerdì 5 dicembre a Palermo assemblea sit-in indetta da Cgil, Cisl e Uil sotto palazzo d'Orleans
Da sinistra i segretari generali Fucile (Fp Cgil), Passani (Cisl Fp) e Sampino (Uil Fpl)
Facendo seguito all’audizione tenutasi in II Commissione Ars il 20 novembre scorso, e constatata l’assenza di risposte certe da parte del Governo regionale in ordine alla delicata questione dell’integrazione oraria del personale part time involontario negli enti locali siciliani, le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proclamano una assemblea sit-in di protesta che si terrà venerdì 5 dicembre, dalle 10,30 alle 12,30, a piazza Indipendenza a Palermo, davanti alla sede di Palazzo d’Orléans.
“La decisione - scrivono i sindacati - si rende necessaria a fronte della persistente mancanza di risposte concrete rispetto all’annosa problematica riguardante i dipendenti degli enti locali siciliani, ex contrattisti stabilizzati in regime part-time orario. Nonostante le rassicurazioni ricevute negli ultimi mesi circa l’istituzione di un Fondo finalizzato all’avvio della risoluzione di tale problematica, nessun riscontro è stato riscontrato nella deliberazione della Giunta regionale n.335 del 31 ottobre 2025 (\"approvazione disegno di legge di stabilità 26/28\"), né nelle proposte di emendamenti attualmente in discussione presso le competenti commissioni Ars”.
Le organizzazioni sindacali, con in testa Francesco Fucile, segretario generale Fp Cgil Sicilia, Daniele Passanisi, segretario generale Cisl Fp Sicilia, Salvatore Sampino, segretario generale Uil Fpl, ritengono inaccettabile tale immobilismo istituzionale e ribadiscono la necessità di interventi urgenti e risolutivi per tutelare i diritti dei lavoratori coinvolti. In questo senso, la comunicazione è stata già indirizzata al presidente della Regione, ai componenti della Giunta regionale, con particolare attenzione all’assessore all’Economia, alle commissioni parlamentari I, II e V, ai capigruppo parlamentari all’Ars e ai Sindaci dei Comuni interessati.