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Il caso a Enna

«Su Radioterapia oncologica per ora c'è l'impegno solo dei cittadini e non delle Istituzioni»

L’ex direttore dell’Uoc di Cardiologia dell’«Umberto I» di Enna, Lello Vasco, dopo la raccolta di firme avviata un mese fa teme che siano state già spente le promesse dei politici e della Sanità regionale

Tiziana Tavella

07 Novembre 2025, 06:00

«Su Radioterapia oncologica per ora c'è l'impegno solo dei cittadini e non delle Istituzioni»

Il dott. Lello Vasco, ex direttore di Cardiologia all'ospedale di Enna

Riflettori spenti sulla realizzazione di Radioterapia oncologica ad Enna? È il dubbio che si insinua a  un mese dall’invio alla presidenza della Regione, dell’Assemblea regionale e ai gruppi parlamentari dell’Ars di oltre 2000 firme, raccolte tra la piattaforma online change.org  e moduli cartacei distribuiti da associazioni e club service che hanno creduto nell’azione dal basso avviata dall’ex direttore dell’Uoc di cardiologia dell’«Umberto I» di Enna, Lello Vasco, per ottenere l’attivazione dell’importante servizio per la salute.
Una petizione che aveva acceso anche l’attenzione della politica ed animato il dibattito approdato anche sui social sui limiti e i paradossi della proposta di riordino della rete ospedaliera da parte della Regione, evidenziando il tema cruciale della migrazione sanitaria nelle aree interne per pazienti particolarmente fragili che devono, invece, affrontare oltre ai cicli delle terapie oncologiche, i disagi dei viaggi per raggiungere gli ospedali Catanesi.
Proprio Lello Vasco adesso, riavvolge, per noi de «La Sicilia» il nastro della vicenda che ha monopolizzato per più settimane l’attenzione dopo avere messo nero su bianco che Radioterapia oncologica non fosse prevista a Enna nella bozza di riordino della rete ospedaliera della Regione, a differenza della sola radioterapia già presente, dicendo «per il momento di concreto c'è solo l'impegno dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione e le iniziative parlamentari del deputato regionale Fabio Venezia (un’interrogazione e un ordine del giorno approvato all’unanimità all’Ars, ndr), poi ci sono stati gli annunci sulla stampa riguardo un finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro per la realizzazione». A questi annunci, però, fa notare il cardiologo ennese che ha avviato la petizione che a inizio dello scorso ottobre ha incontrato da subito la sensibilità degli ennesi che l’hanno sostenuta facendosi a loro volta promotori condividendola in più modi «fa da contraltare il silenzio assoluto del governo regionale da cui dipende invece il via alla istituzione della radio terapia oncologica a Enna».
Tutto è perduto? Per Vasco, che ha impresso nella propria storia professionale risultati concreti sulla possibilità nonostante una serie di difficoltà nel percorso,  di arrivare ad attivare servizi sanitari essenziali a beneficio  della comunità  ennese come avvenuto già nel tempo prima con l’Utic e di recente con l’avvio dei lavori per emodinamica, la risposta è no, e ne spiega perché resta fiduciosamente in attesa dicendo «conosciamo la sensibilità del direttore generale dell’Asp  di Enna Mario Zappia sull'argomento e siamo certi che anche lui, come tutta la nostra comunità provinciale, sia in attesa di formali indicazioni da parte dell'assessorato della salute fin qui non pervenute».
In particolare, il finanziamento da 3 milioni e mezzo di euro annunciato dovrà arrivare dalla Regione con somme provenienti dai fondi ex articolo 20, ovvero risorse finanziarie derivanti dalla legge 67 del 1988, destinati all’ammodernamento delle strutture sanitarie e al potenziamento dell’accessibilità ai servizi di cura.
Attraverso questo finanziamento, una volta redatto il progetto dall’Asp, la Radioterapia oncologica, con ogni probabilità, dovrebbe essere realizzata  nell’ex Ciss di Pergusa. I fondi indicati per la realizzazione già, nel recente passato, sono stati  più volte  stanziati a favore delle progettualità messe in campo dall’Asp di Enna e sono quindi in fase di utilizzo per progetti specifici mirati a migliorare le infrastrutture e i servizi sanitari del territorio.
Ad esempio, nel 2024 per il Pta di Leonforte, il finanziamento da 1 milione di euro era stato approvato dal ministero della salute, su progetto presentato dall’Asp in ottemperanza al piano di investimenti ex art.20 legge 67/88 o come nel caso dell’adeguamento antisismico per l'ospedale «Basilotta» di Nicosia, progetto incluso incluso nei 13 milioni di euro di finanziamenti ex art. 20 concessi sempre all’azienda sanitaria ennese.