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Trump frena sul Donetsk: «Mai parlato con Putin di Donbass, ma la guerra deve finire». I dubbi Ue sul vertice di Budapest

Il presidente Usa ha però ribadito che il 78% dei territori contesi sono occupati dalla Russia

Redazione La Sicilia

20 Ottobre 2025, 09:07

Trump frena sul Donetsk: «Mai parlato con Putin di Donbass, ma la guerra deve finire». I dubbi Ue sul vertice di Budapest

Donald Trump ha respinto le ricostruzioni del Washington Post secondo cui, nel colloquio con Vladimir Putin, non si sarebbe affrontato il tema di Donetsk. L’ex presidente ha inoltre ribadito l’auspicio che Russia e Ucraina «si fermino». «Il 78% del territorio è già occupato dalla Russia. Potranno negoziare qualcosa più avanti», ha aggiunto a proposito della regione contesa.

«Non è bello vedere che una persona colpita da un mandato d’arresto della Corte penale internazionale si rechi in un Paese dell’Ue, ma dobbiamo valutare l’esito dell’incontro». Così l’Alto rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas, arrivando al Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo e commentando il previsto vertice Trump-Putin a Budapest. «Preferirei che fosse Zelensky a incontrare Putin», ha proseguito, sottolineando poi, a proposito delle indiscrezioni su un faccia a faccia tra il presidente ucraino e Trump: «L’Ucraina lotta per la sua indipendenza, non può semplicemente arrendersi, sarebbe un segnale per tutti gli aggressori del mondo».

Sulla stessa linea la ministra degli Esteri finlandese, Elina Valtonen: «Vediamo cosa succede, che tipo di incontro sarà e dove si terrà alla fine. In ogni caso, nessuno può decidere al posto dell’Europa su ciò che rientra nelle sue prerogative, per esempio in tema di sanzioni, che si sono dimostrate molto efficaci nel indebolire la macchina da guerra russa». Valtonen ha aggiunto: «Siamo noi a stabilire in quale misura aiutare l’Ucraina e non vedo l’ora di lavorare sul prestito di riparazione e su altri strumenti di sostegno. Al contempo rafforziamo difesa e deterrenza: sono scelte che spettano esclusivamente all’Europa».

Da Lussemburgo, il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sibiha ha indicato le priorità di Kiev: «Oggi partecipo al Consiglio Affari Esteri dell’Ue per concentrarmi sui prossimi passi verso una pace giusta. Resta essenziale mantenere una forte pressione su Mosca, anche attraverso il 19° pacchetto di sanzioni dell’Ue e il pieno utilizzo dei beni russi congelati. Informerò i colleghi sugli ultimi attacchi contro l’Ucraina e sulla necessità di fornire assistenza energetica in vista dell’inverno».

Sibiha ha quindi precisato: «Ci concentreremo anche sulla cooperazione in materia di difesa e sul rafforzamento della difesa aerea e delle capacità a lungo raggio dell’Ucraina, anche attraverso l’iniziativa PURL e il meccanismo SAFE. Di fronte alle minacce russe, abbiamo bisogno di un sistema integrato di difesa aerea europeo che includa l’Ucraina come contributore e parte integrante. Durante la mia permanenza in Lussemburgo, intendo inoltre tenere una serie di colloqui bilaterali con i nostri partner».