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L'addio

Una folla immensa per l'ultimo saluto ai tre carabinieri morti nell'esplosione: ai funerali Mattarella e Meloni

Silenzio a Padova per la camera ardente, anche le autorità rendono omaggio ai militari morti per compiere il loro dovere

Laura Mendola

16 Ottobre 2025, 20:35

Una folla immensa per l'ultimo saluto ai tre carabinieri morti nell'esplosione: ai funerali Mattarella e Meloni

Un silenzio composto, rotto solo dal fruscio delle bandiere e dal passo cadenzato del picchetto d’onore, ha avvolto ieri sera la caserma del Comando provinciale dei carabinieri di Padova. Oltre duecento persone si sono messe in fila, in attesa per più di un’ora, per rendere omaggio ai tre militari morti nell’esplosione del casolare di Castel d’Azzano, nel Veronese.

La camera ardente è stata allestita sotto il portico nord della piazza d’armi, aperta al tramonto, quando i carri funebri hanno fatto il loro ingresso tra gli onori militari. Le tre bare, avvolte nel tricolore, sono state accolte sull’attenti dai colleghi in uniforme. Tra i presenti, anche il piccolo Denis, 9 anni, con una bandierina in mano e un disegno dedicato ai carabinieri: «Forse farò anch’io il carabiniere», ha confidato con innocente fierezza.

Alla cerimonia hanno preso parte i vertici regionali e interregionali dell’Arma, insieme ai sindaci di Padova e Venezia, Sergio Giordani e Luigi Brugnaro, e al vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Enoch Soranzo. Le loro parole, cariche di commozione, hanno dato voce al dolore di un’intera comunità.

«Una tragedia immensa», ha detto con voce rotta Giordani. Brugnaro, visibilmente provato, ha aggiunto: «Non ci sono parole. La nostra solidarietà va alle famiglie di questi ragazzi, alle loro compagne. È davvero straziante. Dovremo trovare il modo di ricordarli, perché hanno fatto il loro dovere fino in fondo. Ricordiamocelo quando ci fermano per un controllo: sono un bersaglio, e lavorano per noi».

Anche Soranzo ha voluto sottolineare il valore del sacrificio: «Essere qui oggi è un dovere. Questi uomini garantiscono ogni giorno la nostra sicurezza. La Regione sarà al fianco delle famiglie, oggi e domani. Spero che questo momento serva anche a riflettere sull’importanza del servizio che l’Arma rende al Paese».

In un’Italia spesso divisa, la compositezza e la gratitudine espresse ieri a Padova hanno ricordato a tutti il significato più profondo delle parole “servizio” e “sacrificio”. Tre vite spezzate, tre nomi da non dimenticare. Domani sono previsti i funerali alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.