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Crisi Cas

Pignoramento da 12,7 milioni richiesto da Tosa Appalti: sindacati in allarme, prefettura convocata per un tavolo tecnico

Le organizzazioni sindacali si rivolgono alla prefetta e chiedono un tavolo tecnico per tutelare gli stipendi, i servizi e chiarire la gestione del Consorzio autostrade siciliane

Manuela Modica

03 Dicembre 2025, 06:30

 Pignoramento da 12,7 milioni richiesto da Tosa Appalti: sindacati in allarme, prefettura convocata per un tavolo tecnico

Il pignoramento milionario chiesto da Tosa Appalti ha allarmato i sindacati che ieri sono usciti con una nota comune, dopo avere formalizzato la richiesta alla prefettura di avviare un tavolo tecnico: «La crisi del Cas non riguarda solo i lavoratori e le loro famiglie, ma pone seri interrogativi sulla continuità e la qualità di un servizio essenziale per la mobilità siciliana. Non possiamo accettare che i diritti contrattuali, come l'accantonamento di 1/3 delle retribuzioni previsto dal Ccnl, siano compromessi», hanno scritto Cisl, Uil, Cgil, Orsa, Trasporti cub e Cisal.

Nei giorni scorsi Tosa Appalti ha inoltrato la richiesta di pignoramento per € 12.726.538. Una cifra «monstre» spiegata nel dettaglio dalla stessa Tosa: «Le somme pignorate corrispondono esclusivamente a importi riconosciuti dal Collegio Consultivo Tecnico (Cct): € 2.252.115,62 per Sal (stato avanzamento lavori) eseguiti e non pagati dal 2023; € 4.707.040,02 solo per adeguamenti prezzi legati al “caro materiali” previsti dal decreto aiuti e successive proroghe; € 5.376.546 per maggiori oneri derivanti dall’anomalo andamento dell’appalto imputabile al Cas e dagli obblighi di sicurezza connessi all’emergenza Covid-19»; così ha scritto in una nota la società. Nel frattempo il direttore generale del Cas, Franco Calogero Fazio, ha annunciato che avrebbe presentato un esposto in procura contro il pignoramento. Poco dopo la società che ha chiesto il provvedimento rispondeva: «Il 3 marzo 2025 il Cct ha emesso una pronuncia vincolante che riconosce integralmente tali somme, ma il Cas non ha dato seguito alla decisione per dieci mesi, permettendo il maturare di interessi moratori superiori al 10%. Tosa Appalti, pur comprendendo le difficoltà gestionali dell’ente, non può farsi carico dei problemi amministrativi di un soggetto pubblico. Da oltre due anni l’azienda attende il pagamento di lavori eseguiti, certificati e riconosciuti, con gravi ripercussioni sulla continuità aziendale, sugli stipendi di oltre 50 lavoratori e sulla sostenibilità delle attività operative. Dopo mesi di silenzio e assenza di riscontri concreti, il pignoramento si è reso l’unico strumento per tutelare diritti riconosciuti dalla legge. L’azienda ribadisce la propria totale disponibilità a collaborare con tutte le autorità competenti per ogni verifica, ma non può accettare ulteriori ritardi che aggravano un danno economico e sociale, generato dalla mancata applicazione delle norme e dal mancato rispetto di obblighi contrattuali e decisioni vincolanti».

Questo è quello che sta dietro un pignoramento che adesso allarma i sindacati che hanno chiesto alla prefettura di costituire un tavolo tecnico, per chiedere: «Tutela retributiva immediata: Individuare misure alternative e urgenti per il pieno riconoscimento dei diritti salariali dei lavoratori, onorando gli accantonamenti dovuti. Un’analisi approfondita delle cause che hanno portato al pignoramento, valutando le implicazioni a lungo termine sulla stabilità finanziaria del Consorzio. Rafforzare la collaborazione tra le istituzioni regionali e nazionali (Assessorati, Prefettura, ecc.) per trovare soluzioni gestionali e finanziarie sostenibili. Avviare un canale di comunicazione costante e trasparente con tutti gli attori coinvolti, per ristabilire la serenità operativa e sociale». Intanto il parlamentare di FI, Tommaso Calderone, ha fatto una richiesta di accesso agli atti dalla quale è emerso che il Cas ha spesso più di un milione di euro nel 2025 per consulenze legali. Sono state in tutto 63, ma ora ci vorrà la 64esima.