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I dati di Unioncamere

La Sicilia cresce più del resto del Paese nella nascita di imprese. E Ragusa è regina d’Italia

Il capoluogo ibleo supera Roma e Milano: la top ten è quasi tutta dell’Isola. Ripartenza anche nell’artigianato

Chiara Borzì

21 Ottobre 2025, 08:00

13:05

La Sicilia cresce più del resto del Paese nella nascita di imprese. E Ragusa è regina d’Italia

Non solo Pil: anche sul fronte del numero delle imprese la Sicilia corre più del resto d’Italia e, sul piano provinciale, Ragusa guida la classifica nazionale con un tasso di crescita dello 0,67%, superando Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%). Sono i dati più significativi del nuovo report di Movimprese diffuso da Unioncamere nazionale e da InfoCamere, che nel terzo trimestre di quest’anno fotografa un'Italia in ripresa e una Sicilia capace di superare la media nazionale nel rapporto iscrizioni-cessazioni di aziende.

Tra luglio e settembre, al Registro delle imprese delle Camere di commercio in Sicilia si sono iscritte 5.211 nuove ditte e se ne sono cancellate 3.101, per un saldo positivo di 2.110 attività. Il tasso di crescita regionale è del +0,45%, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2024 (+0,21%) e ben oltre la media italiana dello 0,29%.

Secondo l’analisi settoriale di Movimprese, le crescite più marcate in Italia si registrano nelle attività finanziarie e assicurative (+1,56%), nella fornitura di energia elettrica e gas (+1,43%) e nell’istruzione (+1,06%). Bene anche i servizi di supporto alle imprese, in aumento dello 0,81%, e il comparto del trasporto e magazzinaggio, che cresce dello 0,70%.

Dati incoraggianti arrivano in Sicilia anche dal settore artigiano. Nel trimestre estivo nell'Isola sono state contate 878 nuove iscrizioni e 699 cessazioni, per un saldo positivo di 179 imprese e un tasso di crescita dello 0,25%.

Riguardo al complesso dei settori, Ragusa emerge come simbolo della ripartenza siciliana. Con 427 nuove attività e 191 cessazioni, la provincia iblea registra un saldo di 236 imprese e un tasso di crescita dello 0,67%, il più alto d’Italia. Seguono Siracusa al terzo posto dopo Roma col saldo di +203 imprese (+0,55%), Palermo quinta dopo Milano con +539 attività (+0,52%), Agrigento sesta con +197 unità (+0,49%), Caltanissetta e Trapani si attestano rispettivamente settima con +115 (+0,46%) e decima con +203 (+0,42%). Catania è 11esima con +394 (+0,39%), Messina 21esima con +194 (+0,31%) e Enna solo 62esima con +29 (+0,19%).

Anche il comparto artigiano ragusano conferma vitalità, con 70 nuove iscrizioni e 35 cessazioni, un saldo positivo di 35 imprese e un tasso di crescita dello 0,60%, tra i più alti del Paese, secondo solo a Viterbo e Agrigento.

Tornando all'analisi nazionale, il bilancio complessivo parla di 61.257 nuove imprese e 44.337 cessazioni, per un saldo di 16.920 attività e un tasso di crescita dello 0,29%. Tutte le macroaree risultano in attivo: il Centro Italia segna la crescita più alta (+0,35%), mentre il Lazio si conferma la regione più dinamica (+0,49%) e la Lombardia resta la prima per numero assoluto di imprese (+3.330). Immancabile, nel settore artigiano, la spinta dal comparto delle costruzioni, che a livello nazionale si conferma il motore principale con 3.317 imprese in più (+0,40%).

Il quadro che emerge dal report mostra un’Italia che torna a muoversi, spinta dalle società di capitali e dai servizi ad alto contenuto di competenze. In questo scenario la Sicilia conferma dati positivi, con un ritmo di crescita superiore alla media nazionale e una provincia, Ragusa, che è simbolo di una confermata vocazione imprenditoriale. Su una popolazione di 74mila abitanti, le imprese sono oltre 39.300 (dati Movimprese): dunque, un’impresa ogni due residenti nella provincia iblea.