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Siciliani doc, giramondo e d'adozione: MasterChef 15, ecco gli isolani che sono riusciti ad entrare nella masterclass
Accanto ai due concorrenti Eros Monforte e Gaetano Pullara, c’è anche una terza protagonista che, pur non essendo nata qui, porta con sé un forte filo messinese: Irene Rescifina
La Sicilia allarga il suo racconto dentro MasterChef Italia 15 e lo fa intrecciando storie molto diverse, unite però da un legame profondo con l’Isola. Accanto ai due concorrenti siciliani entrati nella Masterclass, Eros Monforte e Gaetano Pullara, c’è anche una terza protagonista che, pur non essendo nata in Sicilia, porta con sé un forte filo messinese: Irene Rescifina.
Eros Monforte, cucinare per riscatto
Ha 27 anni, vive a Mascalucia, nel Catanese, e lavora come impiegato. La cucina, per Eros Monforte, non nasce come hobby ma come necessità: da adolescente si è messo ai fornelli per provvedere da solo ai pasti dopo il divorzio dei genitori. Un’esperienza che, come emerge dal suo racconto nel programma, lo ha reso indipendente e diffidente, ma anche determinato.
Sposato con Adriana, rimasta incinta poco prima del suo ingresso nella Masterclass, Eros vede MasterChef come una possibilità irripetibile: «È l’occasione della mia vita per dare a mio figlio tutto ciò che è stato tolto a me». Pratica taekwondo, alleva pulcini e sogna un futuro concreto e radicato nel territorio: aprire un agriturismo alle pendici dell’Etna, dove la cucina diventi strumento di riscatto personale e familiare.
Gaetano Pullara, l’ingegnere che ha girato il mondo
A 52 anni, Gaetano Pullara porta nella Masterclass un bagaglio di esperienze che va ben oltre i confini della cucina. Originario di San Michele di Ganzaria, nel Catanese, la sua vita è un susseguirsi di episodi fuori dagli schemi: dai finti nonni portati ai colloqui scolastici all’iscrizione ad Architettura a Palermo per seguire una ragazza appena conosciuta.
Da lì, una carriera internazionale che lo ha portato a visitare 81 Paesi e a lavorare su alcune delle più grandi opere al mondo, dal Canale di Panama al più grande telescopio del pianeta, fino allo stadio dei Mondiali di calcio di Doha e a hotel e ristoranti di lusso. Eppure, è la cucina a tenerlo ancorato alle sue origini: «Mi fa sentire siciliano e mi aiuta anche a corteggiare le donne», racconta con ironia. Il suo obiettivo è dichiarato, senza sfumature: «Voglio vincere, non mi piace arrivare secondo».
Irene Rescifina, messinese d’adozione tra diritto e cucina
Ad arricchire il gruppo c’è anche Irene Rescifina, 20 anni, una presenza giovane e atipica che incarna una Sicilia “di ritorno”. Nata a Pamplona, cresciuta a Messina e oggi residente a Bologna, Irene non è siciliana di nascita, ma lo è per storia familiare: il padre è messinese e l’Isola ha segnato in modo profondo la sua formazione. Alle selezioni ha portato un piatto di polpette di pesce spada alla siciliana.
Studentessa di Giurisprudenza, coltiva un interesse insolito e ambizioso: approfondire la legislazione sul copyright culinario, un tema ancora poco esplorato. Figlia di Lilia Malaja, ex campionessa di basket della Bielorussia, Irene ha seguito a lungo la carriera sportiva: ha giocato a basket in Serie B, prima di ritirarsi a causa di un grave infortunio. Oggi è arbitro di Serie C maschile, ruolo che racconta il suo carattere deciso e disciplinato.
La passione per la cucina nasce invece dai numerosi viaggi fatti nel corso della sua vita, tra culture e sapori diversi, che ora prova a far dialogare davanti ai giudici di MasterChef.
Tre storie, un’unica Masterclass
Con Eros Monforte e Gaetano Pullara, la Sicilia entra in MasterChef Italia 15 con due voci autentiche e complementari. Con Irene Rescifina, il racconto si amplia, includendo una sicilianità fatta di legami familiari, migrazioni e contaminazioni culturali.
Tre percorsi lontanissimi tra loro, uniti però dalla cucina come linguaggio comune e dalla capacità di trasformare la propria storia personale in un piatto da giocarsi sotto i riflettori della Masterclass più ambita della televisione.