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IL LUTTO

Addio a Sandro Giacobbe, la voce di "Signora mia" si è spenta a 75 anni

combatteva da oltre un decennio contro un tumore, male che ha segnato la sua inter vita

Alfredo Zermo

05 Dicembre 2025, 17:50

Addio a Sandro Giacobbe, la voce di "Signora mia" si è spenta a 75 anni

Addio a Sandro Giacobbe. Il cantautore è scomparso oggi nella sua abitazione di Cogorno, nel Levante genovese. La notizia è stata confermata da una fonte vicina alla famiglia. Aveva 75 anni e combatteva da oltre un decennio contro un tumore.

Autore e interprete fra i più popolari degli anni Settanta e Ottanta, deve parte della sua fama a Signora mia, 45 giri del 1974 passato per il Festivalbar e rimasto per mesi nelle classifiche italiane e internazionali. Il brano è stato inserito anche nella colonna sonora del film di Lina Wertmüller «Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto» (le musiche originali del film sono firmate da Piero Piccioni). Dallo stesso album proviene Signora addio, interpretata anche da Gianni Nazzaro.

Dopo decenni trascorsi a Moneglia, di recente Giacobbe si era trasferito a San Salvatore di Cogorno. Nel comune rivierasco aveva militato nella squadra di calcio locale prima di approdare alla Nazionale Cantanti, di cui è stato anche allenatore. Lascia la moglie, Marina Peroni, di 27 anni più giovane, e i figli Andrea e Alessandro, nati da una precedente relazione. Nato a Genova il 14 dicembre 1949, da padre di origini siciliane e madre lucana, era cresciuto con due fratelli. A 16 anni abbandonò gli studi di ragioneria per fondare con alcuni amici il gruppo Giacobbe & le Allucinazioni, esibendosi nei locali della regione.

Nel 1971 ottenne il primo contratto con la Dischi Ricordi e pubblicò il singolo Per tre minuti e poi. Passò quindi alla Cbs e nel 1974 incise il suo primo 45 giri, Signora mia, che gli valse un’ampia popolarità. La consacrazione arrivò nel 1976: al Festival di Sanremo si classificò terzo con Gli occhi di tua madre. In seguito partecipò come autore allo Zecchino d’Oro con Sette note per una favoletta e continuò a firmare successi come Mi va che ci sei, Notte senza di te e Sarà la nostalgia. Tornò a Sanremo nel 1983 con Primavera e iniziò a dedicarsi soprattutto ai concerti e a iniziative di solidarietà, giocando nella Nazionale Cantanti come difensore centrale e, più avanti, come tecnico. Fu di nuovo al Festival nel 1990 con Io vorrei e nel 2003 partecipò al Festival di Viña del Mar, in Cile.

Nel 2005 prese parte al programma televisivo Premiata Teleditta 3 - Non sono repliche, proseguendo parallelamente l’attività discografica. Tra il 2014 e il 2016 allenò in Prima Categoria il neonato Rupinaro Sport di Chiavari, senza mai interrompere il legame con la Nazionale Cantanti. Nel 2020 collaborò con Don Backy al brano Genova e nel 2023 pubblicò il singolo Lettera al gigante, scritto dal figlio Andrea.

La sua vita è stata segnata anche dalla malattia: il primogenito si ammalò di tumore a 12 anni, guarendo poi completamente. Lo stesso Giacobbe affrontò un meningioma che richiese un delicato intervento e, da circa dieci anni, la battaglia contro il cancro alla prostata. Ospite a marzo di Mara Venier a Domenica In, aveva raccontato: «I medici mi hanno assolutamente prescritto di non stare più in piedi, di non forzare sul bacino, sul femore, perché c’è un rischio di rottura se dovessi stare in piedi». In studio, accanto a lui, c’era la moglie Marina.

«Dal giorno della Befana non sono più uscito, perché se vado in giro e mi vedono su una carrozzina, c’è il rischio che mi fotografino. Volevo invece fare una dichiarazione pubblica in modo non ci fossero dubbi su quello che sto vivendo e che voglio consigliare soprattutto altri altri», aveva aggiunto l’artista. La consorte aveva ricordato: «Stiamo insieme dal 2010, si è ammalato nel 2015». In quella circostanza Giacobbe aveva rivelato anche un progetto teatrale: «Lo spettacolo si chiamerà Voglia di Hit Parade, sarà uno scontro tra i miei successi e quelli di quegli anni, magari a settembre lo faremo».