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In libreria, a 10 anni dall’uccisione, “Io sono Giordana. Il mio nome, la vostra memoria”

La testimonianza viva, un atto d’amore e un grido di giustizia nato dal dolore trasformato in impegno civile di Vera Squatrito, madre della ragazza vittima di femminicidio

Redazione Catania

20 Ottobre 2025, 14:58

In libreria, a 10 anni dall’uccisione, “Io sono Giordana. Il mio nome, la vostra memoria”

Attesissimo, in tutte le librerie dal prossimo 30 ottobre 2025, Io sono Giordana. Il mio nome, la vostra memoria di Vera Squatrito (Catania, 24 maggio 1969, madre di Giordana Di Stefano, attivista e presidente dell’Associazione “Io sono Giordana” ODV) ed Elena Portale (San Donà di Piave, 26 gennaio 1995, psicologa, docente e volontaria dell’Associazione “Io sono Giordana” ODV), edito da Algra di Alfio Grasso (www.algraeditore.it). “Io sono Giordana. Il mio nome, la vostra memoria” è più di un libro, è una testimonianza viva, un atto d’amore e un grido di giustizia. Nato dal dolore trasformato in impegno civile di Vera Squatrito – madre di Giordana Di Stefano, giovane donna vittima di femminicidio – e scritto insieme a Elena Portale, psicologa e volontaria dell’Associazione “Io sono Giordana”, il volume racconta la storia di Giordana attraverso la sua stessa voce, ricostruita grazie ai suoi scritti, agli atti processuali e alle testimonianze delle persone a lei care.

Una narrazione toccante e autentica che volutamente restituisce umanità, sogni e forza a una giovane vita spezzata. Il libro affronta con profondità le dinamiche della violenza di genere e si propone come strumento educativo per scuole, università e comunità. L’intero ricavato sarà devoluto all’Associazione ODV “Io sono Giordana”, per trasformare la sua memoria in speranza attiva e consapevole.

 

«L’obiettivo principale dei libri è quello di conservare la memoria al fine di migliorare la qualità dell’esistenza. Narrare la tragica vicenda di Giordana non deve servire soltanto a preservarne il ricordo, ma soprattutto a renderci consapevoli dell’importanza della vita, con i suoi sogni, le sue speranze, i suoi desideri. Non possiamo, anzi non dobbiamo permettere a nessun sentimento, o risentimento, a nessuna emozione di sfociare in un folle gesto omicida, in un efferato femminicidio», dichiara l’editore Alfio Grasso. «Con questo libro voglio che Giordana continui a vivere, attraverso chi sceglierà di non voltarsi più dall’altra parte. Perché nessuna donna debba più morire per mano di chi dice di amarla. Ho camminato con il tuo nome nel cuore, Occhi di Stella, e ogni mio passo è il respiro che ti è stato brutalmente negato», dichiara Vera Squatrito che aggiunge: «Ho aspettato dieci anni prima di scrivere questo libro perché avevo paura. Non sapevo da dove cominciare, né se sarei riuscita a raccontare la storia di mia figlia Giordana, uccisa con 48 coltellate. Era difficile immaginare di trovare le parole giuste per raccontare il suo cammino, i suoi sogni, le sue speranze, senza che il dolore della sua atroce morte innaturale mi travolgesse completamente. L’idea è nata rileggendo la sua vita, passo dopo passo. Ho capito che non dovevo partire dalla fine, ma dall’inizio. Ripercorrere i suoi vent’anni mi ha aiutata a trasformare una ferita profonda in qualcosa che continua a vivere: un ramo di fiori che cresce. Quel ramo lo abbiamo tatuato insieme, 5 mesi prima della sua morte, nel giorno del suo compleanno. Lo aveva scelto lei: un ramo di fiori con una farfalla che prende il volo. Oggi è il simbolo della sua libertà, e di una memoria che non smetterà mai di fiorire».

 

 

Alcuni passi dal libro scelti per i lettori:

Io sono Giordana, ma chi mi conosceva bene mi chiamava semplicemente Giordy. La mia vita è cominciata in una maniera che, a guardarla oggi, sembra quasi scritta da qualcuno. Ma non è stato così. La mia esistenza è partita da una scelta, quella di chi mi ha voluta mettere al mondo.

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Non rimpiango nulla di ciò che è accaduto, perché ho avuto il dono più grande che potessi mai ricevere: mia figlia, Asia. Il mio continente, il mio mondo, il raggio di sole che portava luce quando tutto, intorno a me, era buio.

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Lo sguardo di Luca mi attraversò come una lama, tagliente, immediato. In un istante, i suoi occhi tradirono una sorta di decisione presa. Poi, lentamente, aggiunse: “Allora da oggi in poi cambieranno tante cose”.

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E perché la mia storia possa servire da avvertimento, da monito quando tutto sembra normale ma non lo è. Perché la vita è bella, è un dono prezioso e va vissuta. Amata. Non sprecata, non persa e, soprattutto, non tolta.