Il caso
Più di 40 bare accatastate nel cimitero di Carini, corto circuito tra Comune e Asp
I familiari attendono di potere seppellire i propri cari anche da 4 mesi. L'ordinanza del sindaco
In attesa di una degna sepoltura, chi da un mese, chi addirittura da quattro. E i familiari sanno solo che le bare dei loro cari defunti sono chiuse nei depositi del cimitero comunale di Carini nella speranza dei loculi. Ma non quelli di nuova costruzione, situazione questa impantanata nelle maglie della burocrazia e, forse, delle incomprensioni, ma di quelli che il sindaco Giovì Monteleone ha deciso di requisire all’interno di cappelle gentilizie private. Un’ordinanza di pochi giorni fa, definita da Monteleone “una soluzione estrema” e alla quale non sarebbe mai voluto arrivare ma necessaria per "tutelare la salute pubblica ed evitare l’insorgere di un’emergenza igienico sanitaria dovuta all’impossibilità di seppellire attualmente le salme per mancanza di spazi".
Il provvedimento requisisce per un anno quaranta loculi, una volta realizzati i nuovi le salme saranno poi trasferite e i luoghi requisiti ripristinati a spese del Comune.
La diatriba nasce proprio su questo punto, i nuovi loculi, 82 in tutto divisi in due loculai, un progetto già finanziato e appaltato. La realizzazione però è al palo e, secondo il sindaco carinese, per un intoppo burocratico che ha bloccato la procedura una volta passata all’Asp di Palermo. Secondo gli uffici del servizio Igiene degli Ambienti di vita del dipartimento di prevenzione dell’Asp invece il comune di Carini non ha ancora presentato la richiesta di convocazione della commissione permanente cimiteriale provinciale, organo chiamato ad esprimere parere sulle opere prospettate. Da qui l’impossibilità a procedere. Monteleone dal canto suo sottolinea di aver fatto tutto ciò che gli competeva e che la situazione non è dovuta a negligenza da parte loro. «L'urgenza è sentita – dice – ed è stata rappresentata. E proprio per questo domani mattina (oggi, ndr) ci recheremo presso gli uffici dell’Asp di Palermo competenti per capire cosa manchi per pianificare il percorso autorizzativo». Annuncio confermato dalla stessa Asp che ribadisce però che il problema sia la mancanza dell’istanza da parte dell’amministrazione di Carini.