il caso
Paternò, Santa Barbara e lo scioglimento del Comune per mafia: l'arcivescovo sferza la città
Monsignor Renna invoca progetti e rigore; la festa segnata dal "miracolo" del cereo spezzato
Una sferzata dura ma necessaria. Un’occasione per scuotere la città dal torpore in cui sembra essersi rintanata, in un momento difficile, dove nessuno ad oggi ha trovato il coraggio di indicare la strada, per riuscire ad abbandonare la zona grigia. In questa festa di Santa Barbara nessuno ha fatto cenno allo scioglimento per mafia appena patito, come se non parlarne renda meno amara la situazione. In realtà il silenzio ingenera confusione e smarrimento in una città che non ha figure da seguire.
A dare lo scossone, ieri mattina, è stato l’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, in due momenti diversi: nel corso dell’omelia e a conclusione del pontificale che ieri ha celebrato, in occasione dei festeggiamenti per la Santa Patrona, Barbara.
Riferendosi allo scioglimento per mafia l’arcivescovo Renna ha augurato buon lavoro ai commissari e ha invitato la città a interrogarsi su che cosa non ha funzionato, sia negli amministratori sia nei gruppi sociali, frammentati e poco inclini a fare rete. «Il richiamo al Credo alle volte viene strumentalizzato dagli uomini - ha detto l’arcivescovo Renna - lasciandoci intravedere tanta incoerenza in chi si vuole ispirare al cristianesimo per prendersi cura del bene comune. È qualcosa di molto imbarazzante che sfiora la volgarità e il diabolico».
Da qui l’invito a non pensare alle candidature ma ai progetti. Al termine del pontificale l’arcivescovo ha letto l’atto d’affidamento alla Santa Patrona, compiuto sempre dal primo cittadino di cui ora Paternò è orfana. Nel leggere la supplica l’arcivescovo ha detto che da oggi in poi, nella Diocesi di Catania, le suppliche non verranno più lette dai sindaci ma da lui stesso, come atto religioso. «Tutti siamo al servizio» - ha detto il vescovo - ma ognuno con il suo compito. Parole che segnano un solco profondo che vogliono rappresentare uno spartiacque, che vogliono dire alla politica come sia fondamentale cambiare pagina, guardare con rigore al proprio interno per non cadere nella tentazione del compromesso con la mafia o scegliere la strada della corruzione.
Questa festa di Santa Barbara verrà ricordata anche per un altro momento, vissuto giovedì sera, in via Circumvallazione, durante la processione. Protagonista il cereo dei panificatori, spezzatosi dopo che uno dei tre portatori della parte anteriore, ha perso l’equilibrio cadendo a terra, pare a causa di una deformazione del manto stradale. La caduta ha fatto perdere l’equilibrio anche agli altri due portatori che stavano davanti, con il cereo pericolosamente inclinatosi in avanti tanto da spezzarsi in due. Da qui quello che tutti dicono un miracolo. La parte superiore del cereo nel cadere ha colpito solo di striscio il portatore centrale.
