femminicidio
Uccise a coltellate la moglie a Bronte: la Cassazione conferma l’ergastolo per Filippo Asero
Ada Rotini fu assassinata nel 2021. Nessuno sconto per l'assassino, solidarietà alla famiglia e impegno dei centri antiviolenza
Nessun sconto di pena per Filippo Asero, 51 anni, imputato per il femminicidio di Ada Rotini, avvenuto a Bronte nel 2021. La Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo, come già avvenuto nel processo di primo grado e in appello. La suprema Corte ha dichiarato «inammissibile il ricorso» e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000 in favore della cassa delle ammende: questo il dispositivo, in attesa della sentenza e delle motivazioni.
Asero uccise la moglie con diverse coltellate di cui una mortale al collo. Il suo difensore, Mario Schilirò, ha più volte richiesto una perizia per il suo assistito, richiesta sempre negata dalle varie corti. Soddisfatti gli avvocati Samantha Lazzaro (Telefono Rosa), Pia Grassia, Laura Farkas, Grazia Maisano (Working in progress), Valeria Sicurella (Thamaya), Antonella Cordaro per il Comune e Giuseppe Cultrera per la famiglia Rotini. Felice la presidente del Telefono Rosa di Bronte, Antonella Caltabiano, che ha seguito dal primo momento tutta la vicenda: «Accogliamo con profonda soddisfazione la decisione della Cassazione, che conferma il quadro di responsabilità per l’omicidio di Ada Rotini. Ancora una volta, la giustizia riconosce la gravità della violenza che ha strappato Ada alla sua vita e ai suoi affetti, e ribadisce che i femminicidi non possono in alcun modo trovare attenuanti o giustificazioni. Come centro antiviolenza, abbiamo seguito ogni passaggio di questo doloroso percorso giudiziario. Oggi rinnoviamo il nostro pensiero alla memoria di Ada e la nostra vicinanza alla famiglia, che ha affrontato con dignità e coraggio una sofferenza indicibile. La loro forza è un monito per tutti e un richiamo alla responsabilità collettiva nel contrasto alla violenza di genere. Continueremo a lavorare con determinazione affinché nessuna donna sia lasciata sola, nessun delitto rimanga impunito e perché la giustizia resti un presidio autorevole a tutela dei diritti e della vita delle donne».