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Vulcani

Etna, la faglia di Fiandaca è più attiva del passato: cos'altro rivela lo studio di un team di ricercatori

La velocità di scorrimento della faglia quasi raddoppiata: nuove implicazioni per il rischio sismico sul vulcano etneo

Redazione La Sicilia

04 Dicembre 2025, 11:24

Etna, repertorio

Etna, repertorio

Un nuovo studio sulla faglia di Fiandaca, all’origine del terremoto di Fleri del 26 dicembre 2018 (magnitudo 5.0), rivela che questo tratto dell’Etna ha conosciuto un’intensificazione dell’attività sismica negli ultimi secoli.

Le analisi indicano che la velocità di scorrimento è passata da 3,3 mm l’anno in epoca greco-romana a 7,8 mm l’anno dal tardo Medioevo, quasi il doppio.

I ricercatori hanno esaminato le fratture superficiali prodotte dal sisma del 2018 — che generò circa 8 km di rottura in superficie e ingenti danni — scavando due trincee nel segmento centrale della faglia, vicino al villaggio di Fiandaca.

Lo studio delle pareti ha permesso di individuare, oltre all’evento recente, le tracce di due terremoti con rottura superficiale: uno compreso tra il 1281 e il 1926, con alta probabilità nel 1894, e un altro più antico, finora sconosciuto, databile tra il 757 e l’894 d.C..

La stima si basa sullo spostamento di unità stratigrafiche datate, inclusi i tefra dell’eruzione del 122 a.C., che indicano eventi di energia paragonabile al 2018.

Per verificare l’ipotesi di una maggiore attività recente, il team ha integrato indagini paleosismologiche con analisi morfotettoniche: misure di scorrimento su colate laviche storiche disassate e un modello cinematico “trishear” che descrive la zona di faglia e le scarpate associate.

I risultati convergono sull’aumento delle velocità di movimento dalla tarda età medievale a oggi.

Secondo gli autori, queste evidenze rafforzano il ruolo cruciale degli studi paleosismologici e morfotettonici nella mappatura della fagliazione superficiale e nella valutazione del rischio sismico in aree vulcaniche come l’Etna.

Serviranno però ulteriori ricerche per capire se analoghe variazioni di velocità interessino anche altre faglie coinvolte nell’instabilità del fianco del vulcano.