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Consorzio Autostrade Siciliane

Il Cas indebitato fino al collo. «Ma consulenze a peso d’oro»

Da Tosa Appalti il pignoramento-“monstre” da 12 milioni: «Legge ignorata». Il tutto nonostante la spesa di un milione di euro per consulenze legali

Manuela Modica

02 Dicembre 2025, 07:05

Pignoramento da 12,3 milioni al Cas, nonostante la spesa di un milione di euro per consulenze legali

«Perché il Cas non ha rispettato una decisione prevista per legge?» la domanda è posta direttamente dalla Tosa Appalti che ha chiesto il pignoramento di 12.335.701 di euro dalle casse del Consorzio autostrade siciliane. Una cifra monstre che è stata una vera e propria doccia fredda per il Cas, al punto che il dirigente generale, Calogero Franco Fazio ha annunciato che presenterà un esposto in procura. Servirà, dunque, pare l’ennesima consulenza legale che andrà a sommarsi alle altre 63 consulenze giuridiche richieste dall’Ente agli studi legali soltanto nel 2025. Nulla che sia valso al Consorzio di evitare il pignoramento, almeno finora, nonostante abbia speso poco più di un milione di euro solo per gli incarichi legali e solo nel 2025. Questo è, infatti, quanto risulta dall’accesso agli atti chiesto dal deputato di Forza Italia, Tommaso Calderone, al Consorzio autostrade siciliane.

Il forzista, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, è a capo della commissione per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, e in questa veste ha inoltrato una formale richiesta al Consorzio. A rispondere alla richiesta del parlamentare il dirigente generale Calogero Franco Fazio. Una risposta che documenta la cifra stellare spesa nel 2025, di parecchio più alta di quelle del 2023 e del 2024: rispettivamente di 305 mila e di 341 mila. Niente a che vedere con il 2025 dove le consulenze legali richieste per difendersi nei vari contenziosi sono state addirittura 63.

Con cifre in alcuni casi vertiginose: 121 mila euro il primo studio legale in elenco e 102 mila euro per un altro studio. Le consulenze richieste all’esterno dal Cas nel 2025 erano state addirittura minori rispetto al 2024 che aveva registrato addirittura 68 affidamenti a studi legali esterni spendendo, tuttavia, una cifra più bassa. La spesa più che raddoppiata del 2025 non ha evitato al Cas la richiesta di pignoramento della ditta Tosa Appalti, che aveva fatto lavori di pavimentazione sulla A20 Messina – Palermo, nel tratto Villafranca-Patti. Un appalto aggiudicato nel 2020 per un importo di €12.726.538,13, mentre il termine dei lavori è del 2023. Una richiesta alla quale ha reagito con forza il Consorzio che ha annunciato un esposto in procura: sarà dunque forse la 64ª esima consulenza legale del Cas. Quella degli incarichi esterni è «una prassi, diffusa e reiterata, che si pone in aperto contrasto con i principi di economicità e trasparenza», tuona Calderone in una lettera in cui che invia al Cas include pure le Asp siciliane.

Intanto la Tosa Appalti, dopo le reazioni del Cas, invia un comunicato in cui ripercorre tutta la vicenda e ribadisce:« Il 3 marzo 2025 il Collegio consultivo tecnico ha emesso una pronuncia vincolante che riconosce integralmente tali somme, ma il Cas non ha dato seguito alla decisione per dieci mesi, permettendo il maturare di interessi moratori superiori al 10%. Solo dopo l’avvio del pignoramento da parte di Tosa Appalti il Consorzio ha comunicato l’intenzione di accertare eventuali responsabilità interne ed esterne. Rimane dunque irrisolta la domanda fondamentale: perché il Cas non ha rispettato una decisione prevista per legge? Da oltre due anni l’azienda attende il pagamento di lavori eseguiti, certificati e riconosciuti, con gravi ripercussioni sulla continuità aziendale, sugli stipendi di oltre 50 lavoratori e sulla sostenibilità delle attività operative. Dopo mesi di silenzio e assenza di riscontri concreti, il pignoramento si è reso l’unico strumento per tutelare diritti riconosciuti dalla legge».