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L'intervista

"Mai visto video porno sul pc di Chiara Poggi e mai parlato dell'omicidio, non ho più una vita": la disperazione di Sempio da Vespa

Andrea Sempio a Porta a Porta: vita privata sotto assedio, amici allontanati e dubbi sulle tracce di DNA

Luigi Ansaloni

20 Novembre 2025, 13:40

Andrea Sempio

Andrea Sempio

Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio di Garlasco, è stato ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta. Nel corso della puntata andata in onda il 19 novembre, ha raccontato le ricadute dell’inchiesta sulla sua vita quotidiana, descrivendo una condizione di isolamento forzato nella propria abitazione, presidiata di continuo da cronisti e curiosi.

Davanti a casa mia è uno stazionamento di giornalisti. Quando esci devi passare in mezzo, ti guardano, ti filmano. Non posso vivere normalmente”, ha dichiarato. E ancora: “Ho quasi 40 anni e vivo di nuovo nella mia cameretta di una volta. Non posso fare niente”.

Sul piano dei rapporti personali, Sempio ha riferito che durante le indagini diversi amici si sono allontanati. Ha inoltre chiarito di non aver avuto una frequentazione diretta con Chiara Poggi: “Tra me e Chiara c’erano 7-8 anni di differenza, due mondi diversi. Era la sorella del mio amico, Marco”.

Il legame con Marco Poggi, ha spiegato, è rimasto centrale. Dopo l’omicidio i due non si sono visti per circa una settimana, per poi incontrarsi all’obitorio; da quel momento hanno mantenuto contatti regolari. “Non abbiamo mai parlato dell’assassinio”, ha precisato.

Incalzato da Vespa sulla presunta presenza di video pornografici nel computer di Chiara, Sempio ha negato in modo categorico: “Mai visto video porno sul suo computer”. Ha aggiunto: “Ho giocato al pc qualche volta, ma non ho mai navigato o guardato materiale privato. Ero sempre in compagnia di Marco. Non mi ha mai toccato e non mi ha fatto nessun effetto”.

Quanto alle tracce repertate nell’abitazione dei Poggi, Sempio ha sostenuto che la cosiddetta “impronta 33” rinvenuta sulla scala potrebbe non avere relazione diretta con il delitto. Sulla presunta presenza del suo Dna sotto le unghie della vittima ha ribadito: “Stiamo aspettando l’esito dell’incidente probatorio. Le consulenze non hanno mai affermato con certezza che sia il mio dna, ma solo tracce parziali che potrebbero appartenere anche a familiari o altre persone non presenti nei database. Se fosse stato un contatto durante un’aggressione, la traccia sarebbe netta”.