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Garlasco

"Un missile su Sempio": ecco cosa sta succedendo nelle indagini di Garlasco

Garlasco: lo scontrino «missile» di De Rensis e l'audizione di Lovati riaccendono i sospetti su alibi e presunti pagamenti

Luigi Ansaloni

14 Novembre 2025, 16:39

Andrea Sempio

Andrea Sempio

Alibi, presunti tentativi di corruzione, versioni contrastanti e una fitta trama di elementi: il giallo di Garlasco continua a riempire le cronache. Ospite di Dritto e Rovescio, su Rete 4, l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ad oggi unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, ha avanzato previsioni rilevanti sugli sviluppi dell’inchiesta, intervistato dal conduttore Paolo Del Debbio.

“Parlando di Pavia, credo che le indagini tradizionali ci regaleranno elementi molto forti e sarò anche più specifico, io ho molta fiducia nello scontrino. Abbiamo la versione granitica dell’indagato: lui ha fatto lo scontrino, senza se e senza ma. Qualora dovesse essere provato che lo ha fatto lui, molto bene. Qualora dovesse essere provato che non lo ha fatto lui è un missile. Non è un boomerang, è un missile. Perché nel momento in cui io giustifico il fatto di essere un posto mentre viene commesso un reato è un alibi”, ha dichiarato il difensore, indicando nella ricevuta fiscale un possibile snodo probatorio.

Quanto all’audizione in Procura a Brescia dell’avvocato Massimo Lovati, già legale di Andrea Sempio, nuovo indagato per l’omicidio del 2007, De Rensis ha osservato: “Oggi l’avvocato Lovati ha detto una cosa importantissima, se vera rappresenta un motivo d’interesse”.

E ha aggiunto: “Dopo aver sentito per settimane altri colleghi dire che non hanno percepito un centesimo, lui oggi ci ha detto – all’uscita dalla Procura – che ritiene di aver compreso che gli altri colleghi invece gli han detto di aver preso i soldi. Io non faccio l’investigatore, credo che ognuno si possa fare un’idea, magari l’avvocato Lovati si è sbagliato, quindi la ricostruzione che ha fatto non è esatta e i colleghi hanno tenuto fede a ciò che hanno detto pubblicamente”.

L’audizione di Lovati a Brescia è durata circa quattro ore.

“L’esposizione mediatica aveva di per sé rappresentato una forma di compensazione – conclude De Rensis –. Vedremo cosa è risultato, quando sarà il momento.”