La resa dei conti
Appalti pilotati, colpo di scena: lo "sfogo" di Cuffaro con i carabinieri finisce agli atti dell'inchiesta
L'ex governatore, dopo le perquisizioni nelle sue case di Palermo e San Michele di Ganzaria, avrebbe fatto delle confidenze ai militari, che hanno messo tutto nero su bianco
Oggi è il giorno della resa dei conti di Totò Cuffaro. Ma la posizione dell'ex governatore si complica. E pare sia stato lui stesso a fare un autogol. C'è infatti un colpo di scena: nel fascicolo è entrata una relazione di servizio redatta dai carabinieri del Ros il giorno dopo la perquisizione fatta nelle residenze di Cuffaro, a Palermo e San Michele di Ganzaria.
Si tratta di uno sfogo dll’ex Presidente della Regione. Cuffaro ha detto ai militari che il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, sarebbe «uomo di Forza Italia» e che la accelerazione nella gara d'appalto per l'ausiliariato sarebbe stata frutto «dell’intervento di Romano Francesco Saverio». Cuffaro, quindi, si sarebbe limitato a sostenere Mauro Marchese, rappresentante legale della Dussmann che poi "vinse" l’appalto.
L'ex governatore ha spiegato che lo avrebbe fatto perché «in passato» l'imprenditore «aveva avuto delle divergenze con l’ex direttore generale dell’Asp, Ficarra; Marchese lamentava il fatto che Ficarra non li facesse lavorare».
Su questi atti, ieri, il difensore dell'ex ministro Saverio Romano ha manifestato non poche perplessità sull'utilizzabilità in questa fase delle indagini. Vedremo quale sarà la valutazione del collegio difensivo del leader Dc.
Oggi Cuffaro risponderà alle domande della gip di Palermo. Che dovrà decidere se applicare o meno gli arresti domiciliari così come chiesto dalla procura di Palermo. Le accuse sono associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta.