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Lavori pubblici

Paternò, la chiesa del Carmine tornerà a splendere

Consegnati i lavori di restauro e funzionalizzazione di sagrestia e canonica per riaprire il tempio chiuso da 25 anni

13 Novembre 2025, 06:00

Paternò, la chiesa del Carmine tornerà a splendere

Chiusa da 25 anni per gravi problemi di stabilità strutturale, rappresenta uno dei beni architettonici più importanti della città. La chiesa del Carmine, in piazza Santa Barbara, bene di culto di inizio ’500, sta per tornare a vivere. Il luogo sacro rappresenta, insieme alle vicine chiese del Pantheon e di Santa Barbara, quasi un unicum in Sicilia; uno dei pochi casi in cui tre diverse chiese si affacciano sulla stessa piazza in una città.

Per recuperare il tempio, sono pronti a partire due diversi interventi, finanziati ognuno con 350mila euro, dal Ministero della Cultura e dalla Regione. Si tratta di interventi di restauro e rifunzionalizzazione della sagrestia e della canonica. A supervisionare i lavori sarà il Genio civile. In vista dell’avvio dell’intervento si è tenuto un sopralluogo all’interno del luogo di culto, con la presenza, tra gli altri, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno; del direttore del Genio civile, Gaetano Laudani; del parroco della chiesa del Carmine, don Salvatore Magrì, dei tecnici che hanno lavorato al progetto, gli architetti Giuseppe Mirenda e Francesco Finocchiaro. Un lavoro, il loro, supportato da diversi specialisti (strutturisti, impiantisti, storici e geologi), con le operazioni di recupero che verranno materialmente eseguite dall’impresa Renova Restauri di Ragusa. Questi interventi fanno parte di un 1° lotto di lavori, finanziati con 350mila euro, a cui seguirà un 2° lotto, finanziato sempre con 350mila euro, con fondi individuati dall’Assemblea regionale siciliana, sempre destinato alla sistemazione di canonica e sagrestia. Si resta in attesa del finanziamento del 3° lotto per un importo di circa 1,5 milioni di euro, per concludere l’intero intervento già progettato. «Sono felice di questo intervento che mira a recuperare un pezzo della storia della città - ha evidenziato il presidente dell’Ars, Galvagno - Sono tante altre le cose ancora da fare, questo è solo un inizio». Fondamentale per riuscire a ottenere il finanziamento il lavoro di cerniera svolto dall’ex assessore paternese, Gianfranco Romano. Con quest’ultimo finanziamento si potrà recuperare e adeguare la sala liturgica che potrà essere utilizzata anche per finalità culturali. Il recupero definitivo del corpo centrale della chiesa permetterà anche il ritorno della statua della Madonna della Catena di Antonello Gagini (da poco restaurata con fondi regionali) e oggi ospitata nella chiesa di Santa Barbara.