Guardia di Finanza
Scovati 62 percettori irregolari tra Reddito di cittadinanza e Assegno di inclusione a Enna
Le somme indebitamente incassate superano i 310 mila euro. Tutti i soggetti sono stati segnalati alla Procura
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna, nell’ambito della costante attività di controllo sulla spesa pubblica, hanno individuato 62 persone che percepivano il Reddito di cittadinanza o l’Assegno di inclusione senza possederne i requisiti previsti. Le somme indebitamente incassate superano i 310 mila euro. Tutti i soggetti sono stati segnalati alla Procura della Repubblica competente e all’INPS per l’avvio delle procedure di recupero.
L’indagine delle Fiamme Gialle ha inoltre consentito di intercettare e bloccare ulteriori erogazioni, non ancora liquidate dall’INPS, pari a circa 177 mila euro, relative a domande ritenute irregolari. L’attività si inquadra nella collaborazione con l’Istituto previdenziale, formalizzata da un Protocollo d’intesa siglato nel gennaio 2023.
Le indagini, condotte dai Reparti operativi di Enna anche su impulso del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, in sinergia con l’INPS, hanno fatto emergere diverse condotte fraudolente. In particolare, sono state riscontrate richieste presentate da cittadini extracomunitari con false attestazioni sul requisito minimo di permanenza nel territorio nazionale. In altri casi, beneficiari del sussidio hanno omesso o ritardato la comunicazione delle variazioni della propria situazione reddituale e patrimoniale sopravvenute durante la fruizione dell’aiuto, oppure non hanno segnalato la presenza, nel nucleo familiare, di componenti percettori di reddito.
I controlli sono stati estesi anche all’Assegno di inclusione, in vigore dal 1° gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza. A seguito di riscontri effettuati anche tramite le banche dati in uso al Corpo, 40 persone sono state segnalate all’Autorità giudiziaria perché ritenute responsabili di aver dichiarato condizioni di invalidità o disabilità con percentuali superiori a quelle accertate dalle commissioni mediche; in alcuni episodi l’invalidità è risultata addirittura inesistente.