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Il piano rifiuti della regione

Schifani a Bruxelles difende la linea dei termovalorizzatori

Il governatore in missione davanti alla Commissione europea per il via libera. Il vertice con la commissaria Ue Roswall per superare le criticità: tra poche settimane il giudizio

Fabio Russello

07 Novembre 2025, 09:09

10:48

Schifani a Bruxelles difende la linea dei termovalorizzatori

Tra poche settimane arriverà il giudizio della Commissione Ue sul Piano dei rifiuti della Regione. Il presidente Renato Schifani a Bruxelles ha incontrato la commissaria europea per l’Ambiente, Jessika Roswall: al centro il «confronto» sul Piano e soprattutto sui termovalorizzatori. «Un appuntamento – spiegano da Palazzo d’Orléans – fortemente voluto dal governatore che rappresenta un passaggio cruciale nei rapporti tra la Regione e l’Ue su uno dei temi più strategici per il futuro dell’Isola: la gestione sostenibile dei rifiuti». A Bruxelles si è discusso «dell’allineamento del piano siciliano con gli obiettivi e le normative comunitarie, in particolare in materia di economia circolare, recupero di materia e valorizzazione energetica degli scarti attraverso i due termovalorizzatori previsti». Schifani ha ribadito «la piena disponibilità a collaborare con la Commissione Ue, assicurando trasparenza, conformità alle direttive e determinazione nel procedere lungo il percorso tracciato». La commissaria Roswall – secondo quanto ha fatto sapere lo stesso presidente Schifani – ha espresso «apprezzamento per l’impostazione complessiva del Piano, sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani sia per quella dei rifiuti speciali, riconoscendo l’impegno della Regione nel modernizzare il sistema di smaltimento e nel promuovere un modello di sviluppo più sostenibile».

Tra poche settimane sapremo qual è la valutazione della Commissione Ue su un dossier strategico per il governo della Regione. Del resto qualche criticità c’è come ha messo nero su bianco un paio di mesi fa la Corte dei Conti che ha evidenziato rischi ambientali dalla combustione dei rifiuti riferendosi ai due termovalorizzatori. La Corte aveva chiesto chiarimenti anche perché la stessa Commissione Ue nel 2017 aveva indicato la termovalorizzazione come parte della transizione verso economia circolare, con priorità a prevenzione, riuso e riciclo. Il Piano rifiuti regionale approvato invece prevede una spesa di circa 800 milioni con i fondi europei per realizzare due impianti energetici ad alto rendimento. Il punto è proprio questo ed è su questo che le associazioni ambientaliste sollevano dubbi a cominciare dalla localizzazione in aree urbane come Palermo e Catania, giudicate incompatibili con criteri ambientali e la partecipazione dei territori. Così come un altro rilievo è il – secondo gli ambientalisti – sovradimensionamento degli impianti e la previsione di bruciare 600 mila tonnellate di rifiuti, ignorando l’aumento della raccolta differenziata che ridurrà gli scarti a circa 300 mila tonnellate entro il 2035. La scelta dei termovalorizzatori è insomma – dicono – obsoleta e rischia di sprecare risorse pubbliche. Tra qualche settimana si saprà che cosa ne pensa Bruxelles.