il femminicidio di Milano
Pamela, gli amici testimoniano oggi in Procura, "Soncin aveva cercato già di buttarla dal balcone". Giovedì i funerali
Da domani pomeriggio allestita la camera ardente della giovane donna uccisa con più di 30 coltellate dal compagno che voleva lasciare

Come dimenticare il sorriso di Pamela Genini? Come dimenticara la bellissima ragazza in giro per il mondo, elegante e alla moda, spesso con il suo cagnolino in braccio, delle tante foto viste in questi giorni. Come dimenticare l'ennesimo femminicidio annunciato e consumato in diretta, a colpi di coltello da caccia, proprio mentre la polizia bussa alla porta e i dirimpettai urlano: "L'ammazza, l'ammazza". Una violenza senza fine che si ripete con frequenza angosciante, soffocante, dolorosa. Non sono riusciti, non siamo riusciti, a salvarla dal solito uomo così innamorato da massacrarla con più di 30 coltellate, nella sua casa, lo scorso 14 ottobre.
Si chiamava Pamela, 29 anni, e tutti la ricordano come una ragazza solare e gentile, oltre che bellissima. Un altro nome da tatuare in questa spoon river di donne uccise. Oggi iniziano in Procura a Milano le audizioni delle persone informate sui fatti, gli amici, le amiche che ricostruiranno quell'anno e mezzo di violenze, pestaggi, vessazioni messe in atto dall’uomo, che poi minacciava di morte lei, sua madre, pure il cagnolino, ogni volta che la giovane donna provava ad allontanarsi da lui, Gianluca Soncin, 52 anni.
Testimonianze che saranno utili per gli investigatori della Polizia, coordinati dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo. Si cercano riscontri, documenti, delle minacce, delle violenze: dalla pistola puntata al ventre fino ad un tentativo di accoltellamento e all’aggressione in un albergo dell’Isola d’Elba durante una vacanza, quando Soncin - secondo il racconto dell’ex fidanzato e amico, Francesco, al telefono con lei negli ultimi istanti - avrebbe anche tentato di «buttarla giù dal balcone».
L’omicida all’Isola d’Elba l’ha aggredita «con calci e pugni - si legge negli atti -, oltre a minacciarla con dei cocci di vetro nella camera d’albergo" cercando peraltro «di buttarla dal balcone» e «dicendole che l'avrebbe ammazzata».
In quel frangente Pamela era riuscita a «contattare personale dell’albergo» che, intervenuto, aveva fatto desistere Soncin che venne allontanato, e poi era stata raggiunta da Andrea e dall’amica Elisa che la portarono con loro in Sardegna.
Il teste di oggi, Andrea, aveva avuto una relazione sentimentale con Pamela fino al dicembre 2023, ed era rimasto con lei in buoni rapporti. Tant'è che pure lui, come Francesco, altro ex della 29enne, l’ha aiutata nel tentativo di proteggerla dalle violenze e dalle vessazioni di Soncin. La sua deposizione, a cui oggi ne seguiranno altre, ha lo scopo di consentire agli inquirenti e agli investigatori della Polizia di Stato di avere un quadro preciso anche dell’ambiente che gravitava attorno alla giovane vittima.
Oltre ai tabulati telefonici e ad indagare su vita, affari e ultimi spostamenti di Soncin, la Procura dovrà raccogliere tutta la documentazione che riguarda il pestaggio subito da Pamela a Cervia, a casa di Soncin, nel settembre 2024, tra cui il referto dell’ospedale di Seriate (Bergamo), dove la giovane si presentò con un dito rotto e parlò delle violenze subite, senza poi denunciare. Sulle eventuali falle per la mancata attivazione, tra Bergamo e Ravenna, della procedure di protezione, del "codice rosso" e di un’inchiesta a carico di Soncin indaga la Procura di Bergamo, con un fascicolo al momento senza ipotesi di reato né indagati.
I funerali di Pamela Genini saranno celebrati giovedì alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Strozza (Bergamo). La Procura di Milano ha concesso il nulla osta per la riconsegna della salma ai familiari: domani, dalle 13, sarà allestita la camera ardente alla "Sala del commiato Dadda Boffelli" di Villa d’Almè (Bergamo).