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Rubano un'auto della Comunità a Troina e si dirigono verso Catania: inseguiti (e fermati) dai carabinieri

Si tratta di un 50enne di Carlentini e di un 43enne di Catania

Redazione Catania

20 Ottobre 2025, 11:34

Rubano un'auto della Comunità a Troina e si dirigono verso Catania: inseguiti (e fermati) dai carabinieri

L’efficace coordinamento con la Centrale Operativa ha permesso ai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Paternò, impegnati nel controllo dinamico del territorio, di intercettare due uomini: un 50enne, pregiudicato di Carlentini (SR), e un suo conoscente, 43enne catanese, già noto alle forze dell’ordine per precedenti vicende giudiziarie. Entrambi erano ospiti di una comunità di Troina (EN); in particolare il 50enne era sottoposto agli arresti domiciliari. Secondo quanto ricostruito, i due avrebbero sottratto un’autovettura dell’Associazione e si sarebbero allontanati in direzione Catania, imboccando la SS 121.

Il responsabile dell’Associazione, accortosi dell’ammanco, ha contattato il 112 Numero Unico di Emergenza per segnalare il furto e successivamente ha sporto denuncia. La Centrale Operativa ha immediatamente diramato la ricerca del veicolo alle pattuglie (“gazzelle”) dislocate lungo la SS 121, dove verosimilmente i due sarebbero transitati. Un equipaggio del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò, dopo aver imboccato la statale, si è posizionato in un’area di servizio in attesa del passaggio dell’utilitaria. Dopo circa mezz’ora, i militari hanno intercettato e riconosciuto “al volo” la vettura, si sono posti all’inseguimento e sono riusciti a far svoltare il mezzo, imponendo l’alt e facendolo arrestare in sicurezza alla successiva area di servizio.

I due occupanti sono scesi senza opporre resistenza e sono stati identificati: il 50enne, di fatto evaso dai domiciliari, e il 43enne catanese che si era “aggregato” alla trasferta. Sulla base degli indizi raccolti i Carabinieri hanno arrestato il 50enne per “evasione” e “furto aggravato”, mentre il 43enne è stato denunciato per furto. L’Autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto per il 50enne la traduzione nel carcere catanese di Piazza Lanza, dove tuttora si trova.