Il caso
Giarre, un nuovo crollo dal palazzo storico del corso Italia: tragedia sfiorata
Una porzione del cornicione è caduto all’altezza di via Ameglio. Un residente: «Nessuno è intervenuto». Il sindaco: «All’oscuro di tutto»

Il cornicione crollato in corso Italia a Giarre
L'ombra di una tragedia sfiorata incombe nuovamente sul palazzo Denaro in corso Italia. Domenica notte, intorno alle 2, una porzione del cornicione dell'edificio neoclassico, già sede del vecchio municipio, si è staccata, precipitando sulla strada all'altezza di via Ameglio, per fortuna chiusa al traffico veicolare. L'area interessata è comunque a pochi metri dal passaggio pedonale protetto, allestito dall'impresa incaricata della messa in sicurezza dello stabile.
Il crollo che ha svegliato di soprassalto alcuni residenti ha provocato danni non indifferenti. Nel tratto di strada colpito, l'impatto ha sradicato dal muro l'impianto di pubblica illuminazione a parete. Il corpo illuminante è rimasto pericolosamente penzolante, creando un ulteriore rischio di dispersione di corrente elettrica per i passanti. Sul posto, nel cuore della notte, sono intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza immediata, ma l'aspetto più preoccupante riguarda l'assenza di reazione da parte del Comune che — racconta preoccupato un residente, Sebastiano Platania — «non ha effettuato alcun sopralluogo, né ha attivato ulteriori misure di sicurezza per tutelare la pubblica incolumità, nonostante i precedenti crolli che hanno messo in evidenza la fragilità strutturale dell'edificio. Ho segnalato in prima mattinata l’evento alla polizia locale nel tentativo di ottenere la presenza di qualche tecnico. E invece non si è visto nessuno».
Interpellati, il sindaco Leo Cantarella e l’assessore alla Protezione civile, Giuseppe Cavallaro, si sono detti all’oscuro dei fatti, poiché nessuno li aveva allertati. L’assessore Cavallaro solo ieri sera, a distanza di svariate ore dal crollo, ha informato dell’accaduto i responsabili dell’impresa impegnata già da diverse settimane nelle complesse opere di messa in sicurezza del palazzo interessato da altri due crolli importanti avvenuti il 3 agosto e poi il 14 agosto, determinando la chiusura per diverse settimane di un tratto di corso Italia.