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Arrestati in flagranza: corruzione al vertice dell'ASP di Palermo

Un blitz della Polizia svela uno scambio di denaro illecito che scuote la sanità pubblica cittadina

Nis Competitors

27 Settembre 2025, 01:17

27 Settembre 2025, 01:16

Arrestati in flagranza: corruzione al vertice dell'ASP di Palermo

In un pomeriggio apparentemente ordinario negli uffici dell'ASP 6 di Palermo, la scena si è trasformata in un momento di tensione palpabile: due uomini colti in flagrante mentre si scambiavano una mazzetta. È stato proprio durante questo istante cruciale che la Polizia, guidata dal capo della Mobile Nino Sfameni, è intervenuta fermando immediatamente la consegna illegale di denaro. Due arresti, quelli del commercialista Mario Lupo e del dirigente dell’ASP di Palermo, Francesco Cerrito, gettano un’ombra pesante sulla gestione degli accreditamenti delle strutture sanitarie private, ponendo l'accento su un fenomeno di corruzione che mina la fiducia nelle istituzioni pubbliche.

Il fulcro dell'inchiesta: corruzione e accreditamenti

Il caso riguarda un reato di corruzione che ha visto protagonista Francesco Cerrito, direttore sanitario e responsabile del dipartimento di Programmazione, Organizzazione delle attività territoriali e Integrazione sociosanitaria presso l’ASP 6 dal 2019. Cerrito, con un passato anche da sindaco di Villabate, ha un ruolo centrale nell’accreditamento delle strutture private, una funzione delicata e strategica per il sistema sanitario regionale. Dall’altra parte, Mario Lupo, il commercialista finito nelle maglie dell’indagine, è anche ex presidente della onlus Samot, un’associazione accreditata con il Servizio sanitario nazionale che si occupa dell’assistenza domiciliare a malati terminali oncologici. Lupo è inoltre componente del collegio dei revisori di ordini professionali e società, una posizione che lo colloca anch’egli al crocevia tra pubblico e privato.

Un arresto in flagranza, un colpo alla corruzione sistemica

L’operazione è scattata proprio mentre, nell’ufficio di Cerrito, Lupo stava consegnando denaro con l’evidente intento di influenzare decisioni amministrative legate agli accreditamenti. La prontezza degli agenti e la presenza sul posto hanno permesso di bloccare sul nascere questa azione corruttiva che, se confermata, potrebbe aprire scenari su un sistema di favoritismi e accordi illeciti a danno della collettività. Entrambi gli arrestati sono stati tradotti al carcere Pagliarelli in attesa dell’udienza di convalida del provvedimento da parte del gip.

Un’indagine ancora aperta e le implicazioni per la sanità siciliana

Le indagini sono tuttora in corso con la Squadra Mobile al lavoro per raccogliere ulteriori elementi e identificare possibili altre implicazioni all’interno dell’ASP e nelle associazioni coinvolte. La vicenda è un monito significativo per il sistema sanitario regionale, ricordando come la corruzione possa infiltrarsi anche in settori delicati come quello dell’assistenza sanitaria, mettendo a rischio risorse vitali e la dignità di chi si affida alla sanità pubblica.

A fronte di questi eventi, è attesa una presa di posizione ufficiale dall'ASP di Palermo, mentre si prospetta l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Cerrito. Il caso sottolinea l’importanza di un giornalismo d’inchiesta attento e rigoroso, capace di raccontare la realtà senza cadere nelle banalizzazioni, ma contribuendo a una consapevolezza profonda su meccanismi spesso nascosti.