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Dalle miniere al futuro: la Sicilia al bivio dell’energia gravitazionale

Un’idea visionaria nata in Sardegna potrebbe diventare la chiave di volta per il rilancio del cuore dell'isola

Laura Mendola

30 Novembre 2025, 00:00

Dalle miniere al futuro: la Sicilia al bivio dell’energia gravitazionale

Un tempo, per accumulare energia, si costruivano enormi strutture verticali. Torri di metallo alte come palazzi, capaci di sollevare e far scendere giganteschi contenitori. Il principio era semplice: una massa che cade velocemente si trasforma in energia cinetica e, da lì, in elettricità. Funzionava, certo, ma il prezzo era alto: il paesaggio veniva deturpato da questi giganti d’acciaio.

In Sardegna, un giornalista ebbe un’intuizione geniale. Guardò quelle torri e pensò: “Perché non nasconderle sotto terra? Perché non usare le miniere che già abbiamo?” Era un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria. Così si mise in contatto con una società svizzera che costruiva impianti di questo tipo e propose di sfruttare le miniere sarde. I tecnici arrivarono, studiarono il territorio e confermarono: sì, si poteva fare. Le vecchie miniere di carbone, simbolo di fatica e impoverimento, diventavano ora luoghi di conservazione di energia gravitazionale.

Il risultato fu sorprendente. Dove prima c’era spoliazione, tornava vita. Dove i giovani erano costretti a partire, iniziavano a rientrare, portando competenze e cultura. Il paesaggio, ferito dall’estrazione, trovava una nuova bellezza.

Ed è qui che entra in gioco la Sicilia. "Noi del Collettivo Letizia ci siamo chiesti: perché non fare lo stesso anche da noi? Perché non ridare protagonismo al centro dell’isola, riconvertendo impianti ormai defunti in strutture vive, capaci di generare ricchezza e benessere?", si è chiesto Gianfranco Cammarata.

La proposta è chiara: avviare un confronto con istituzioni regionali, sindacati e forze politiche per verificare la fattibilità. Nel frattempo, insieme a tecnici qualificati, vogliamo studiare la realtà mineraria siciliana e capire quali siti possano essere trasformati in impianti di accumulo energetico e quali, invece, diventare poli di turismo storico di alta qualità.

Immaginiamo il futuro: il minatore non più piegato dalla fatica, ma orgoglioso custode di un patrimonio rinnovato. Non più timoroso della sua terra, ma protagonista di una rinascita che unisce energia pulita e memoria storica. La sfida è grande, ma la Sicilia ha già tutto ciò che serve: miniere, paesaggi, cultura e la voglia di tornare al centro della scena. Sta a noi cogliere l’occasione.