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IL VIRUS

Influenza, 7 mutazioni nel ceppo H3N2: ecco perché quest'anno tra febbre e dolori muscolari sarà una stagione “tosta”

Il patogeno sembra eludere meglio alcune difese immunitarie e ha anticipato la stagione di oltre un mese

Alfredo Zermo

11 Novembre 2025, 16:44

Influenza, 7 mutazioni nel ceppo H3N2: ecco perché quest'anno tra febbre e dolori muscolari sarà una stagione “tosta”

In diversi Paesi la stagione influenzale è partita in anticipo e con un’impennata dei casi. L’influenza si manifesta ogni inverno, ma quest’anno potrebbe rivelarsi più insidiosa, complice uno dei virus del “pool” che tipicamente circolano tra autunno e inverno.

Un’analisi condotta da esperti britannici ha rilevato che, a giugno di quest’anno — in modo insolito, fuori stagione e nel pieno dell’estate boreale — sono comparse sette mutazioni nel ceppo H3N2, associate a un “rapido aumento” delle segnalazioni del virus mutato. Lo ha spiegato Derek Smith, direttore del Centre for Pathogen Evolution dell’Università di Cambridge. “Quasi certamente avrà un impatto mondiale, è qualcosa che emergerà rapidamente”, ha dichiarato Smith, secondo quanto riportato dalla Bbc online.

Sostenuto da queste nuove varianti — sebbene il loro effetto non sia ancora del tutto definito — il patogeno sembra eludere meglio alcune difese immunitarie e ha anticipato la stagione di oltre un mese. Il National Health Service (Nhs) ha lanciato un appello urgente alla vaccinazione per prevenire un inverno particolarmente gravoso.

“È molto probabile che sarà una brutta stagione influenzale e accadrà molto presto: siamo già nel pieno”, ha osservato Christophe Fraser, del Pandemic Sciences Institute dell’Università di Oxford. “Ci sono segnali che indicano che potrebbe essere peggiore di alcune delle stagioni influenzali che abbiamo visto negli ultimi 10 anni”.

A confermare la preoccupazione è anche Nicola Lewis, direttrice del World Influenza Centre al Francis Crick Institute: “Non vedevamo un virus come questo da un po’, sono dinamiche insolite”. I virus influenzali mutano di continuo — e il vaccino stagionale viene aggiornato annualmente proprio per seguirne l’evoluzione — ma in rari casi si assiste a cambiamenti improvvisi e consistenti. È quanto accaduto quest’anno. Le sette mutazioni individuate con ogni probabilità favoriscono l’elusione dell’immunità maturata negli anni tramite infezioni precedenti e vaccinazioni, facilitando l’infezione e la diffusione del virus. “Siamo molto più avanti”, ha sottolineato Lewis. “Penso che la stagione influenzale sarà molto intensa”.

Di norma l’influenza stagionale ha un valore R di circa 1,2; la stima iniziale per quest’anno è di 1,4. In termini pratici, ciò significa che, in linea generale, 100 persone infette ne contagerebbero 120 in una stagione tipica e 140 in quella attuale, a indicazione di un ritmo di crescita più sostenuto. 

L’invito degli specialisti è a vaccinarsi: anche in caso di copertura non perfetta contro il ceppo mutato, “una certa protezione è meglio di nessuna protezione”, ha assicurato Fraser, precisando che i benefici maggiori riguardano la riduzione della gravità della malattia più che il rallentamento della circolazione virale.

Secondo i dati diffusi la scorsa settimana dall’Ukhsa (Uk Health Security Agency), la maggior parte dei virus influenzali sottotipizzati appartiene al ceppo H3N2. I sintomi dell’H3N2 sono simili a quelli degli altri ceppi, ma possono presentarsi in forma più intensa: febbre alta, marcati dolori muscolari, profonda spossatezza. 

“Aumentare la vaccinazione può impedire che la suscettibilità alle infezioni gravi diventi eccessiva, e ciò è possibile”, ha rimarcato al Daily Mail Stephen Griffin, professore di virologia all’Università di Leeds. “L’influenza è meno contagiosa del Covid, quindi le misure di mitigazione hanno un impatto maggiore. È molto importante rendere gli ambienti resistenti alle infezioni adottando precauzioni negli spazi pubblici, in particolare negli ospedali e nelle strutture di cura”.

Già il Covid. Sebbene se ne parli sempre di meno, il realtà anche questo virus sta circolando con una certa diffusione. Tanto che Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) lancia un appello: «Stiamo registrando molti casi di Covid, spesso sommersi perché rilevati con test fai-da-te che non entrano nei flussi ufficiali. Non è il Covid degli anni duri della pandemia, ma resta pericoloso per anziani e persone fragili, e lo è ancor di più se si somma a un’influenza che quest’anno si preannuncia particolarmente impegnativa. Il messaggio è semplice: vaccinatevi, ora». 

Maio mette in luce l’ampia diffusione di casi di Sars-CoV-2 "con un numero di contagi sottostimato per l’ampio ricorso ai tamponi antigenici domestici, che non vengono notificati, mentre gli indicatori ospedalieri restano bassi ma non trascurabili nelle fasce a rischio. Ciò aumenta la probabilità di co-infezioni e complicanze nelle persone vulnerabili».

Sottolineando il ruolo fondamentale dei medici di famiglia nell’incremento delle coperture, Maio richiama alla massima priorità vaccinale per over 60, fragili di ogni età, donne in gravidanza, operatori sanitari e caregiver, con la possibilità di co-somministrare antinfluenzale e richiamo anti-Covid nella stessa seduta, come previsto dalle indicazioni nazionali per la stagione 2025/2026: «Vaccinarsi adesso significa ridurre ricoveri evitabili, proteggere le persone care con fragilità e alleggerire i servizi di continuità assistenziale nel picco stagionale. Chiedete al vostro medico: in pochi minuti si prende una decisione che vale un inverno più sicuro».

La Federazione invita infatti i cittadini eleggibili a prenotare subito l’appuntamento presso il proprio medico di famiglia, ricordando che le Regioni hanno avviato la campagna autunno-inverno e che l’accesso alla vaccinazione per le categorie prioritarie è gratuito. 

In Italia i casi settimanali di infezioni respiratorie acute rilevati dal sistema di sorveglianza RespiVirNet curato dall’Istituto superiore di sanità hanno segnato un lieve calo, con un’incidenza di 7,28 su 1.000 assistiti per un totale di circa 417mila italiani colpiti dal 27 ottobre al 2 novembre, contro i 427mila del periodo 20-26 ottobre quando si registrava un’incidenza di 7,36 su 1.000. Ma Il virologo Fabrizio Pregliasco inviata a non cedere aq facili illusioni: «Siamo ancora in una fase iniziale ed è normale che ci siano delle fluttuazioni», chiarisce l’esperto.

«In questo periodo il dato è molto variabile, ma dal primo bollettino dell’Iss abbiamo visto che l’avvio è stato in salita». Per il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’università Statale di Milano «l'influenza è partita come da attese: col botto». Pregliasco conferma le sue previsioni: una stagione da 15-16 milioni di contagi, «tosta» come la precedente. L'invito, rivolto soprattutto alle categorie fragili, è di vaccinarsi e di farlo il prima possibile.