il fatto
Gela, anche l'elezione dei comitati di quartiere attraggono i partiti
L'ex presidente Terlati: «C’è un grande fermento. Speriamo che vengano candidate persone valide»
Fra poco più di un mese, il 15 dicembre, scadono i termini per depositare al Comune le candidature per le elezioni de Consigli di quartiere fissate per il 25 Gennaio. Un obiettivo inseguito da oltre trent’anni, un lungo periodo segnato dalla presenza di comitati spontanei di quartiere. C’è molto fermento in città per queste elezioni i cui i cittadini eleggeranno altri cittadini delegandoli a rappresentare gli interessi collettivi nel confronto con l’amministrazione comunale. La città è stata divisa in nove perimetri, ciascuno ingloba più quartieri. Di questi otto sono urbani, mentre il perimetro nove si riferisce alle zone balneari da Montelungo a Manfria. Ogni perimetro dovrà presentare una o più liste di candidati con un minimo di sei a un massimo di nove ciascuna. I primi due più votati saranno il presidente e il vice presidente.
Su queste elezioni si sono posati gli occhi dei partiti che vogliono avere loro rappresentanti nei consigli. Il Pd terrà una riunione di direttivo giovedì per discutere delle candidature nei quartieri, Bruna Consoli presidente di Una Giovane idea (movimento giovanile dei Civici del sindaco) ha già lanciato una campagna social invitando i giovani a candidarsi, il segretario di Forza Italia Enzo Cirignotta è stato notato in qualche riunione di quartiere. E non sono i soli. Insomma i partiti si stanno muovendo per queste elezioni. Lo conferma Totò Terlati esponente storico del comitato spontaneo di Settefarine e presidente del coordinamento dei comitati spontanei. È insieme agli esponenti storici dei quartieri uno degli organizzatori di queste elezioni dopo aver lottato per l’istituzionalizzazione. «È vero – conferma – ho ricevuto chiamate da vari esponenti di partito che chiedevano informazioni sulle elezioni. C’è molto interesse. Mi auguro che i partiti spingano a candidarsi persone valide e motivate e non agiscano solo per piantare la loro bandierina nei comitati. Chi viene eletto non avrà gettoni di presenza, non potrà candidarsi al consiglio, non potrà avere cariche nei partiti e dovrà lavorare sodo. Non c’è nessun profitto. Anzi ci saranno soldi da spendere per costituire l’associazione con atto notarile, e speriamo che si possa fare al Comune con il segretario generale per risparmiare, e poi registrarla, cosa che ha delle spese. Ma questa è la grande occasione del popolo per poter avere voce in capitolo e mi auguro che i cittadini gelesi vadano massicciamente a votare per dimostrare alla politica che c’è voglia di partecipare. I cittadini che votano per eleggere uno di loro possono dimostrare alla politica e ai partiti che se non vanno a votare è perché loro fanno disamorare la gente, con le loro scelte e i comportamenti quando sono al potere».
Terlati decano dei comitati di quartiere ha scelto di candidarsi nel perimetro 8 in cui rientra il suo quartiere. «Per me è un dovere – dice – credo di poter dare una mano all’avvio di questa esperienza per la cui nascita ho dato il mio contributo lavorando con gli altri presidenti e con la Commissione Affari Generali». I consigli di quartiere dureranno in carica due anni.