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Obesità negli adolescenti: c'è finalmente un farmaco

Il professore di Endocrinologia La Vignera: «Un ragazzo su cinque ha problemi con il peso. La qualità del cibo è fondamentale»

Laura Distefano

05 Ottobre 2025, 21:12

05 Ottobre 2025, 21:10

Obesità negli adolescenti: c'è finalmente un farmaco

«Un adolescente su cinque in Italia ha problemi di peso. A Catania, e in generale in Sicilia, lo scenario è anche più preoccupante». La fotografia è scattata da Sandro La Vignera, professore ordinario di Endocrinologia dell’Università di Catania. «Partiamo da un presupposto di carattere epidemiologico - spiega - i dati mostrano una media del 18% di adolescenti in sovrappeso e 4% di adolescenti obesi».

Prima di parlare di obesità negli adolescenti, che sarà il tema di un congresso che si terrà sabato prossimo, partiamo da una premessa pressoché indispensabile. «L’obesità è una malattia cronica, progressiva e recidivante. L'Organizzazione Mondiale della Sanità l'ha riconosciuta come una vera e propria malattia. E qualche giorno fa l’Italia ha approvato la legge sull’obesità. Un primato storico che consentirà di guardare al futuro, soprattutto sulle cure con un’altra prospettiva», dice La Vignera.

«Le cause - aggiunge il professore - sono molteplici, quindi abbiamo sicuramente dei fattori genetici che poi interagiscono con i fattori ambientali, sociali, economici, psicologici e nutrizionali. Alla base c'è, quindi, una predisposizione genetica che chiaramente incontra nell’abuso di cibi l'elemento che determina l'instaurarsi della malattia. Ma un elemento che è davvero preoccupante è la qualità dei cibi».

La scuola è appena cominciata. E, purtroppo, diventa un ambiente con fattori di rischio su questo aspetto. «La qualità dei cibi che i nostri ragazzi, soprattutto in epoca scolastica, assumono, è veramente scarsa ed è in grado di attivare delle alterazioni endocrine. Un esempio su tutti è il contenuto di diossina dei cibi, che è presente nel cosiddetto cibo spazzatura». La regola delle regole? Scegliere cibi di qualità. Su queste abitudini nutrizionali «gioca spesso anche l’ambiente economico e sociale». Il consiglio è quello di «guardare l'indice glicemico degli alimenti, cioè di mangiare evitando di eccedere con i carboidrati».

Ma torniamo al punto di partenza: l’obesità è una malattia. E finalmente (sarà uno degli argomenti del convegno) c’è un farmaco che può essere somministrato agli adolescenti fra i 12 e i 18 anni. «Per la prima volta - spiega La Vignera - abbiamo una terapia farmacologica molto molto efficace, comprovata da trials clinici già verificati con uno studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, che ha valutato i risultati ottenuti su 200 adolescenti trattati per 68 settimane con la Semaglutide. Quest’ultima è una molecola in grado di ridurre sostanzialmente la fame e ritarda lo svuotamento gastrico dopo un pasto. Con questo farmaco riusciamo a ridurre il peso corporeo anche del 15%-20% rispetto alla partenza».

L’obesità, il più delle volte, diventa anche uno stigma nell’adolescenza. Il trattamento farmacologico ha avuto effetti anche sull’aspetto psico-relazionale. «Questo farmaco nel trials - spiega il professore - ha dimostrato di migliorare quelli che sono i “cosiddetti indicatori di qualità”. Il ragazzo obeso o la ragazza obesa che vivono le conseguenze di questo pericoloso stigma sociale, purtroppo, sperimentano tutta una serie di problematiche relazionali che con il trattamento sono risultate migliorare. Mi riferisco - conclude La Vignera - ad indicatori come la socializzazione».