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A Taormina il trionfo di Jago: "Gesti scolpiti" fa il pieno al Teatro Antico

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A Taormina il trionfo di Jago: "Gesti scolpiti" fa il pieno al Teatro Antico

Riscuote un successo senza precedenti l’apertura della grande mostra “Gesti Scolpiti” dello scultore Jago, inaugurata il 3 settembre 2025 all’interno dello scenario unico del Teatro Antico di Taormina. L’interesse, la curiosità e l’apprezzamento del pubblico si sono tradotti in numeri da record: nella sola giornata di domenica 07 settembre si sono registrati 5.700 ingressi; nello stesso mese del 2024 la media degli ingressi giornalieri si attestava tra i 3.500 e i 4.500. Un risultato che rappresenta un primato storico per il Parco Archeologico di Taormina e che non ha intenzione di arrestarsi. Una testimonianza della straordinaria capacità dell’arte contemporanea di dialogare con il patrimonio millenario del territorio.

 

La mostra, che coniuga la potenza evocativa delle sculture di Jago con la suggestione del contesto archeologico, si conferma già nelle sue prime giornate come uno degli eventi culturali più rilevanti dell’anno in Sicilia e nel panorama nazionale.

 

In merito a questo straordinario risultato, l’architetto Orazio Micali, Direttore del Parco Archeologico di Naxos Taormina, ha dichiarato: Il nostro tempo, compresso tra estremi che disorientano e sottraggono equilibrio all'esistere, trova nell'arte rifugio e consolazione. L'anima di ciascuno, senza differenza alcuna, vive vibrazioni ed emozioni senza barriere e ideologie, ricercando nell'opera d'arte ciò che unisce anziché dividere. Le presenze, numerose come non mai, sono testimonianza silenziosa ma determinata del valore primario e irrinunciabile della cultura come motore universale perché destinata all'eternità

Un segnale forte e promettente per il futuro del Parco Archeologico, che si afferma sempre più come centro propulsore di cultura e attrattività turistica, capace di offrire esperienze uniche che uniscono arte, storia e bellezza. Iniziative simili, in cui l’arte contemporanea s’inserisce con rispetto e forza espressiva in contesti archeologici unici, sono state realizzate in altri importanti siti italiani, contribuendo a valorizzare il patrimonio attraverso linguaggi attuali. Tuttavia, per la Sicilia si tratta di un risultato senza precedenti: i numeri registrati a Taormina non trovano paragoni in altre iniziative simili sull’isola e segnano una svolta storica per il modo in cui l’arte può dialogare con il passato, intercettando pubblici ampi e trasversali.

Nel contesto emblematico di Taormina, crocevia di civiltà̀ e teatro di memorie antiche, vengono messe in dialogo quattro opere di Jago: Impronta Animale (2012), Memoria (2015), Prigione (2016) e David (2024, bronzo). Qui, le suggestive sculture si inseriscono come gesti scolpiti nel tempo, testimoni di una continua necessità espressiva che attraversa epoche e linguaggi. 

Le prime tre sculture, scolpite in marmo statuario, ruotano attorno al tema della mano: simbolo di contatto, creazione, affermazione personale. È attraverso la mano che l’essere umano lascia un segno, affonda nella materia, costruisce memoria. Non solo strumento, ma autoritratto: presenza viva che attraversa il tempo.

In Impronta Animale, la mano si fa reperto: un segno primordiale che richiama le pitture rupestri, rievocando un contatto ancestrale con la terra e con la nostra storia profonda. Memoria, presenta un’impronta di mano scavata nella pietra. L’opera riflette sulla memoria e sull’eredità, rendendo tangibile la traccia della presenza umana come simbolo di permanenza e ricordo. In Prigione, l’immagine scolpita, avvolta nelle pieghe del marmo, sembra voler emergere da una prigione di pietra. I contorni della figura umana sono appena delineati, mentre le membra si estendono con un forte senso di tensione. Il gesto è tutto: urgenza di esistenza, simbolo della lotta per liberarsi da ciò che costringe.